11/07/2025, 08.31
ARMENIA-AZERBAIGIAN
Invia ad un amico

Il Corridoio di Zangezur e il confronto tra Turchia e Russia nel Caucaso

di Vladimir Rozanskij

Nella recente visita a Istanbul il premier armeno Pašinyan avrebbe di fatto concesso il via libera alla "via turanica" che era uno dei principali obiettivi dell'Azerbaigian nella guerra. Un incontro diretto con Aliev per finalizzare l'accordo di pace tra Erevan e Baku dovrebbe tenersi a Baku a metà luglio. Una svolta che vedrebbe Erdogan come il vero vincitore nella regione, a fronte dell'indebolimento di Mosca e Teheran nei conflitti globali.

Erevan (AsiaNews) - Il turcologo armeno Varoužan Gegamyan ha commentato su Novosti. Armenia i processi di ridefinizione delle influenze nella regione del Caucaso, dove la Turchia sta occupando con sempre maggiore convinzione lo spazio della Russia e dell’Iran, impegnati in conflitti di dimensioni globali. Riferendosi agli avvenimenti in corso nell’Armenia, egli osserva che “mentre noi siamo concentrati sul conflitto del governo contro la Chiesa, con i timori di finire in un sistema autoritario e anti-popolare, sul versante esterno sono in atto processi molto dinamici, che si sono accelerati dopo la visita a Istanbul del premier Nikol Pašinyan”.

In quell’incontro con il presidente Recep Tayyip Erdogan, il primo ministro di Erevan ha di fatto concesso il via libera alla “Via turanica” nota come “Corridoio di Zangezur”, una delle finalità principali dell’Azerbaigian nel conflitto con gli armeni, dichiarando a nome del popolo che questa prospettiva “non costituisce un problema”. Negli ultimi giorni molte piattaforme informative turche e azere parlano del raggiungimento di un accordo tra Turchia, Armenia e Azerbaigian per la realizzazione del “corridoio”, sulla base di fonti anonime, e nello stesso tempo di parla di smobilitazione delle basi militari russe in Armenia. Si preannuncia anche un incontro tra Pašinyan e il presidente azero Ilham Aliev, che si dovrebbe tenere a Dubai a metà luglio grazie alla mediazione degli Emirati Arabi Uniti, per giungere a una valutazione definitiva dell’accordo di pace tra Erevan e Baku, che ancora non è stato firmato.

Pašinyan ha dichiarato più volte di avere intenzione di raggiungere la regolazione del processo di pace, approvando le concessioni che gli azeri ancora si attendono; se la modifica della costituzione armena rimane in sospeso per le procedure interne ai vari organi di potere politico e legislativo, anche se il premier ha già chiarito che non è da interpretare come una minaccia nelle definizioni territoriali, è evidente secondo Gegamyan che il fattore decisivo riguarderà proprio la questione del Corridoio.

Altre fonti diplomatiche affermano che le parti sono disponibili a discutere la variante americana nell’apertura del Corridoio, lasciando che il controllo delle strade sia affidato a rappresentanti delle compagnie americane, sottraendolo alle autorità armene. Tutto questo si inserisce nel contesto delle tensioni sempre più acute da parte dell’Azerbaigian nei confronti della Russia e dell’Iran, mentre gli azeri parlano dell’apertura di una base militare turca nel loro Paese. Il turcologo mette in guardia da questi sviluppi, che “porterebbero l’Armenia sotto il controllo della Turchia con la benedizione dell’Occidente, che approva l’emarginazione della Russia e dell’Iran… Che cosa ne sarebbe a questo punto dell’Armenia? Sembra che questa domanda non interessi a nessuno, neanche agli armeni stessi”.

I giochi sono del resto ancora tutti da definire: la Russia considera da sempre la regione del Caucaso meridionale come una delle più a rischio di sommovimenti pericolosi, avendo un ampio confine con essa, ed essendo una zona di presenza di vari gruppi etnici legati storicamente e culturalmente alla Russia, a cominciare da armeni e georgiani. Armeni e azeri costituiscono due grandi diaspore all’interno della Federazione russa, e in Georgia si trovano oggi molti russi espatriati per la guerra in Ucraina, e non è facile mantenere l’equilibrio tra queste diverse componenti.

L’Azerbaigian è un partner sempre più importante nelle vie del commercio energetico, passando dalla Turchia verso tanti Paesi dell’Europa e del Mediterraneo, oltre a essere un importante mercato per le produzioni turche, a cominciare dagli armamenti, e molti lo chiamano ormai “la vetrina turca nel Caucaso”. Il Corridoio di Zangezur darebbe una definizione decisiva a questi movimenti geopolitici, e l’Armenia sta cercando di non esserne tagliata fuori, mettendo a rischio la propria sovranità e il proprio futuro.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Erevan ricorda le vittime del Nagorno Karabakh
29/09/2021 08:42
Il Nagorno Karabach di nuovo in fiamme
20/09/2023 08:56
Russia e Bielorussia vogliono essere i tutori dell'Armenia
23/06/2023 08:39
Di nuovo tensioni tra Baku e Erevan: si teme la ripresa del conflitto
19/02/2024 08:45
La difficile trattativa tra Erevan e Baku
04/07/2023 08:47


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”