15/12/2008, 00.00
CINA - TAIWAN
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Al via voli diretti ogni giorno fra Pechino e Taipei

Vi saranno 108 voli ogni settimana. Da oggi anche contatti diretti via mare e via posta. Per Taiwan è un risparmio di centinaia di milioni di euro. I critici temono che Taiwan perda la sua autonomia.

Pechino (AsiaNews) – Da stamane sono iniziati i voli diretti quotidiani fra la Cina e Taiwan, per la prima volta in quasi 60 anni. Quest’oggi iniziano anche i contatti diretti postali e via nave. Il primo volo è partito alle 7.20 da Shenzhen (Guangdong) per Taiwan; il secondo alle 8.00 da Shanghai. Alla stessa ora un volo commerciale è partito da Taipei per Shanghai.

Fino a pochi mesi fa voli, posta e navi non potevano viaggiare per via diretta, ma fare sosta in un aeroporto o porto terzo (Hong Kong e Macao, per gli aerei; Corea, Giappone, Hong Kong per le navi). Dopo l’elezione di Ma Ying-jeou alla presidenza di Taiwan, si è cominciato con voli diretti al fine settimana e finalmente ai voli diretti.

L’accordo fra Pechino e Taipei permette108 voli alla settimana. Secondo il ministero taiwanese dei trasporti, i contatti diretti permetteranno un risparmio annuo di 3 miliardi di nuovi dollari di Taiwan (circa 70 milioni di euro) per le compagnie aeree e i passeggeri; circa 35 milioni di euro per le compagnie di navigazione.

Ma Ying-jeou è riuscito a sbloccare lo stallo pluridecennale assumendo posizioni più moderate del suo predecessore, Chen Shuibian, non rivendicando un futuro di indipendenza per Taiwan e cercando maggiori rapporti economici per aiutare l’isola e la Cina nella presente crisi economica mondiale. I critici della mossa di Ma temono però che Taiwan divenga sempre più dipendente dalla Cina, perdendo via via autonomia.

La Cina continua a tenere puntati contro l’isola centinaia di missili e ha varato nel 2005 una legge anti-secessione che ammette l’uso della forza militare in caso di separazione di qualche regione cinese. Taiwan, sede della Repubblica di Cina, gode di una indipendenza di fatto dal ’49, quando Chiang Kaishek si rifugiò sull’isola, riconosciuta oggi da 23 Stati. La Cina considera Taiwan “un’isola ribelle” che negli anni si è dotata di un parlamento democratico e di uno stile di vita libero.

 

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