27/04/2023, 13.10
INDIA
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Alle Missionarie della Carità il terreno del primo slum dove si recò Madre Teresa

di Purushottam Nayak

Ceduto dallo Stato del West Bengal sulla base di una legge sullo sviluppo equo delle terre. Nella baraccopoli di Motijhil risiedono 5mila persone: cristiani, musulmani e indù che vivono insieme in armonia. Alcuni residenti più anziani ricordano la presenza di Madre Teresa alla scuola locale.

Calcutta (AsiaNews) - Lo Stato indiano del Bengala occidentale ha consegnato alle Missionarie della Carità un terreno della baraccopoli di Motijhil, il luogo in cui nel 1948 iniziò l'opera di Madre Teresa a servizio dei poveri. Lo ha annunciato la superiora generale della congregazione, suor Mary Joseph, durante un evento organizzato alla scuola locale.

Il terreno è stato consegnato alle suore il mese scorso in base al West Bengal Thika Tenancy (Acquisition and Regulation) Act, una legge del 2001 “per lo sviluppo e l'equo utilizzo delle terre”. 

Il 23 aprile le suore hanno tenuto un evento per festeggiare la notizia alla scuola Nirmal Hriday sitauta all'interno dello slum di Motijhil. "Settantacinque anni fa Madre Teresa venne qui per iniziare la sua grande opera che ha poi fatto il giro del mondo", ha commentato il parlamentare bengalese Derek O'Biren, che ha aiutato le suore a ottenere il terreno. Gli alunni e i bambini erano accompagnati dalle quattro consorelle che oggi amministrano la scuola, le sorelle Olive, Blaisy, Mohini e Ganza. Le missionarie offono sostegno scolastico ma anche corsi di formazione in sartoria alle donne.

"Darci la terra è un bel gesto da parte del governo per aiutarci a servire i poveri. Per farlo, bisogna essere parte della loro vita e condividere le loro difficoltà", ha detto la superiora generale Mary Joseph, che ha prestato servizio alla scuola Nirmal Hriday dal 2016 al 2019. "I poveri non hanno acqua, hanno servizi igienici scadenti e il loro spazio vitale è limitato. Eppure, nonostante vivano in tali condizioni, irradiano speranza".

Nella baraccopoli di Motijhil risiedono 5mila persone: cristiani bengalesi, musulmani e indù vivono insieme in armonia condividendo le loro risorse gli uni con gli altri. "Avevo cinque anni quando Madre Teresa è venuta qui per la prima volta. Ha seguito le mie lezioni nel periodo in cui ho frequentato la scuola", ha raccontato Bhanik Singh, un residente locale.

Madre Teresa, che negli anni ‘40 insegnava nel quartiere di Entally, al collegio delle suore di Loreto (congregazione di cui ha fatto parte per 20 anni), si affacciava dalla finestra dell’istituto per osservare le condizioni di vita degli abitanti dello slum di Motijhil. Nel dicembre 1948 si aggirò per la prima volta tra le abitazioni fatiscenti, ma solo in un secondo momento, dopo aver convinto le consorelle e l’arcivescovo di Calcutta, ricevette dalla Santa Sede il permesso di lasciare il convento per mettersi al servizio dei "più poveri tra i poveri".

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