22/11/2007, 00.00
BANGLADESH
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Ancora senza acqua potabile le zone più remote colpite da Sidr

Le autorità sostengono di non riuscire a consegnare gli aiuti in modo adeguato, perché ancora non ha un quadro preciso delle aree isolate e più critiche. Oltre 1700 le persone disperse. Si delineano i danni materiali. E al ministero delle Finanze parlano di “immense” perdite economiche.

Dhaka (AsiaNews) – Peggiora la crisi della disponibilità d’acqua potabile nelle zone più remote colpite dal ciclone Sidr una settimana fa in Bangladesh. Intanto i soccorsi nel sud-ovest del Paese continuano a rinvenire corpi delle vittime, il cui ultimo bilancio – per l’Onu – è di quasi 3500. Sono invece 1724 le persone al momento disperse, secondo stime ufficiali. Si comincia anche a delineare con più precisione l’entità dei danni materiali e delle perdite economiche causate dal ciclone, mentre India e Pakistan si aggiungono ai governi che stanno inviando aiuti.

Molti isolotti di fronte alla devastata costa meridionale non hanno ancora acqua pulita a disposizione, riferisce il quotidiano locale The Daily Star. Si tratta di aree nei distretti di Patuakhakli, Golachipa e Baufal. Qui si parla di “grave” crisi, con numerosi casi di dissenteria.

Fonti governative ieri spiegavano che alcuni carichi di aiuti non sono stati consegnati, perché la autorità non hanno ancora in mano una mappa precisa dei luoghi più colpiti.

I soccorritori intanto sono a lavoro 24 ore su 24 cercando di raggiungere le zone ancora isolate. Dhaka ha dispiegato l’esercito, mentre Pakistan e India stanno contribuendo con l’invio via mare e via aerea di materiale per la prima emergenza: medicinali, cibo e attrezzature per allestire un ospedale da campo. La World Bank ha promesso ieri 250 milioni di dollari. Subito in campo tra le varie realtà locali anche la rete della Caritas Internationalis, che ha già raggiunto 23.500 famiglie con aiuti alimentari; presto arriveranno pure altri generi di soccorso, come tende, coperte e utensili da cucina A fianco della Caritas lavorano anche i missionari del Pontifico Istituto Missioni Estere che per il disastro hanno lanciato una campagna donazioni.

Nonostante il ciclone abbia colpito solo il sud del paese, l’economia nazionale ha subito un forte colpo e gli esperti suggeriscono al governo ad interim di rivedere entro dicembre il budget studiato per il 2008 in modo da trovare più fondi per affrontare il disastro. Mezzo milione di case sono state abbattute, il 95 per cento dei campi di riso distrutti e oltre 8mila istituti scolastici sono da ricostruire completamente; centinaia di km di strade sono state danneggiate. Fonti dal ministero delle Finanze parlano di “perdite economiche immense”, resa ancora più gravi se sommate ai danni portati dalle ultime inondazioni di luglio e agosto e all’aumento del costo del petrolio sui mercati internazionali. Una grande sfida per il ministro delle Finanze Mirza Azizul Islam che per il nuovo anno aveva progettato un budget con ambiziosi obiettivi: una crescita del 7 per cento del Pil e mantenere sotto il 7 per cento l’inflazione.

 

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