16/03/2022, 11.41
PAKISTAN
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Aperto il processo di beatificazione di Akash Bashir. I genitori: 'Grati per questo figlio'

di Shafique Khokhar

Nella cattedrale di Lahore la cerimonia a sette anni dal gesto eroico con cui nel 2015 il giovane donò la propria vita per fermare un attentatore suicida che stava entrando in chiesa. È il primo laico pachistano ad essere riconosciuto ufficialmente come "servo di Dio".

Lahore ( AsiaNews) - Il 15 marzo a Lahore, presso la cattedrale del Sacro Cuore, la Chiesa cattolica del Pakistan ha aperto ufficialmente il processo per la beatificazione e la canonizzazione di Akash Bashir. Sette anni prima, il giovane aveva perso la vita per fermare con coraggio un attentatore suicida, salvando così centinaia di persone. P. Amajd Yousuf, delegato episcopale, p. Refan Fiaz, promotore di giustizia e p. Patrick Samuel, notaio, hanno partecipano alla sessione di apertura e prestato giuramento.

Il 15 marzo 2015, l’allora ventenne Bashir, era la guardia di sicurezza volontaria presso la chiesa cattolica di San Giovanni a Youhanabad. Mentre i fedeli erano radunati per la messa domenicale della Quaresima, due attentatori stavano per farsi esplodere. Uno di loro era all’entrata della chiesa, quando fu fermato da Bashir. “Morirò ma non ti lascerò entrare” sono state le ultime parole del ragazzo, prima di essere ucciso dalla bomba dell’attentatore.

Akash era un giovane laico di Lahore e - con l’autorizzazione della Santa Sede ad aprire il processo di beatificazione - è diventato il primo cattolico pachistano ad essere riconosciuto come "servo di Dio". Per questo, suo padre Emmanuel Bashir ha raccontato ad AsiaNews di essere molto grato a Dio per tutte le benedizioni che ha donato alla sua famiglia, in particolare per questo suo figlio. "Per salvare gli altri - commenta - non ha rinnegato la sua fede, ma ha rinunciato al mondo. Mi rende orgoglioso di essere pachistano". Un pensiero condiviso anche dalla madre del giovane martire che aggiunge un ringraziamento a “papa Francesco, all’arcivescovo di Lahore, Sebastian Shaw, e a tutti i vescovi del Pakistan per i loro sforzi per nostro figlio e per essere venuti a celebrare la gioia di questo giorno”.

“Stiamo celebrando la fede, la speranza e la fiducia di Akash in Dio”, ha concluso la celebrazione l’arcivescovo Sebastian Shaw.

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