19/03/2010, 00.00
ARABIA SAUDITA
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Appello a re Abdullah per fermare l’esecuzione di un condannato a morte per “stregoneria”

L’uomo, un libanese, teneva un programma di consigli e “predizioni” su una Tv satellitare del suo Paese. Arrestato durante un pellegrinaggio e condannato per aver praticato la stregoneria per nni e davanti a milioni di persone.
Riyadh (AsiaNews/Agenzie) – Appello al re saudita Abdullah per fermare l’esecuzione di un uomo condannato a morte per “stregoneria”, dopo che la settimana scorsa una corte d’appello ha confermato la sentenza.
 
L’uomo, Ali Hussain Sibat (nella foto), è libanese ed è un ex presentatore di Sheherazade TV, una televisione satellitare, nella quale, tra l’altro aveva un programma di consigli e “predizioni” sul futuro. Andato in Arabia saudita per un pellegrinaggio, è stato arrestato dalla polizia religiosa, la muttawa, nel maggio 2008.
 
A quanto riferisce Amnesty International, che ha rivolto l’appello al re, nel corso degli interrogatori gli venne chiesto di descrivere per iscritto il suo lavoro, garantendogli che, in tal caso, dopo poche settimane sarebbe stato liberato. Il documento è stato invece presentato come una confessione alla corte di Medina che il 9 novembre 2009 lo ha condannato a morte, al termine di un processo a porte chiuse, nel quale l’imputato non poté avere assistenza legale.
 
Nel gennaio di quest’anno la Corte d’appello accettò un ricorso contro la sentenza di morte, sostenendo tra l’altro che se fosse stato riconosciuto colpevole gli sarebbe stato chiesto di pentirsi. Il 10 marzo, la Corte ha però confermato la sentenza di morte, motivandola col fatto che Ali Hussain Sibat ha praticato per anni la stregoneria davanti a milioni di persone e ciò “lo ha reso un infedele”. Il tribunale ha aggiunto che, non essendo possibile verificare la sincerità del suo eventuale pentimento, la condanna a morte avrebbe ammonito altre persone a non praticare tali attività in un momento nel quale c’è un aumento dei “maghi stranieri” che entrano nel Paese.
 
Amnesty International spiega che il crimine di “stregoneria” non è definito nel codice penale saudita, ma è usato per punire persone per il legittimo esercizio di loro diritti, compresa la libertà di pensiero, di parole, di religione, di coscienza.
 
L’ultima esecuzione conosciuta per “stregoneria” in Arabia saudita è stata eseguita il 2 novembre 2007 contro un farmacista egiziano, Mustafa Ibrahim.
 
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