26/09/2007, 00.00
IRAQ
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Appello di Al Sistani, iracheni dimenticate le vostre divisioni

La massima autorità religiosa sciita accusa i media che esagerano il numero delle vittime e parlano di guerra confessionale. Ma intanto gli uomini di Moqtada Al Sadr girano tra i Paesi confinanti per spiegare la loro strategia antiamericana.
 Baghdad (AsiaNews/Agenzie) – Un appello agli iracheni a “dimenticare le loro divisioni” è stato lanciato oggi dal grande ayatollah Al Sistani, massima autorità religiosa sciita del Paese. L’offensiva pacifista del grande ayatollah segue di un giorno l’iniziativa dei sostenitori di Moqtada al-Sadr, che degli stessi sciiti raccoglie le frange estremiste, che hanno dato il via ad un giro tra gli Stati arabi per spiegare la loro strategia antiamericana. La delegazione ha in programma di recarsi in Arabia Saudita, Siria ed Emirati arabi uniti.
 
“Il vostro Paese – si legge nell’appello diffuso dall’ufficio di Al Sistani – è ricco e pieno di risorse, vi chiedo di dimenticare le divisioni tra voi e con i vostri fratelli sunniti”. Il comunicato precisa che il grande ayatollah ha pronunciato queste parole ieri, parlando ai capi tribali nella città santa sciita di Najaf, 150 chilometri a sud di Baghdad. “Siate – ha aggiunto – come una grande montagna, di fronte ai tentativi di certi media di attaccare la nostra unità, esagerando il numero delle vittime e parlando di guerra confessionale”.
 
L’appello di Ali Sistani giunge in un momento particolare della travagliata vicenda irachena. Da un lato alcuni capi tribali sciiti, come già tra i sunniti, stanno esaminando la possibilità di dar vita ad una alleanza che combatta il terrorismo – i cui attacchi sono numericamente diminuiti – dall’altro è in corso una dura lotta tra gli stessi gruppi sciiti per il controllo dell’intera comunità. Sullo sfondo, la cronica debolezza del governo e la crescita dei profughi. Secondo dati diffusi ad agosto dall’Alto Commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr), il numero dei profughi interni e all’estero continua a salire: sono circa 4,2 milioni gli iracheni risultano sradicati dalle loro abitazioni.
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