13/02/2015, 00.00
VATICANO
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"Apprezzamento" dei cardinali per la riforma della Curia, esprima la comunione tra centro e periferia della Chiesa

Il nuovo sistema economico, "trasparente", che restituisce "credibilità" alla Chiesa. Il presidente dello Ior , "i problemi più critici sono alle spalle, adesso si guardi in avanti". Le responsabilità finora di pertinenza dei dicasteri vaticani potrebbero essere decentrate nel senso della "sussidiarietà". . "Un certo consenso sul fatto che sia bene la possibilità di un'attuazione, anche graduale, quando ci sono decisioni o misure che sembrano mature".

Città del Vaticano (AsiaNews) - "Apprezzamento" per le novità negli organismo economici e amministrativi della Santa Sede, che il Papa ha già introdotto o che sono in programma, è stato espresso "in buona parte degli interventi" dei 164 cardinali che partecipano al concistoro in corso in Vaticano, presente papa Francesco. E' stato evidenziata la necessità che la riforma sia in grado di esprimere un profondo senso di "comunione" tra il centro e la periferia della Chiesa, senza limitarsi a un mero efficientismo.

Accanto ai temi della riforma del sistema economico, affrontati oggi, che restituisce "credibilità" alla Chiesa, gli interventi di ieri pomeriggio e di questa mattina hanno evidenziato le attese in materia di sussidiarietà, del rapporto tra la Curia romana e le Chiese locali e del ruolo delle donne nella Chiesa che dovrebbe essere più attico.

A quanto riferito da padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa ella Santa Sede nel corso di un briefing. "questa mattina vi è stata un'amplissima relazione a più voci sui temi dell'economia e degli organismi economici". "Una piccola introduzione del cardinale George Pell  - con la proiezione di "slide" accompagnata dalle relative spiegazioni - poi ha preso la parola mons. Joseph F. X. Zhara, vice-coordinatore del Consiglio dell'economia",  e quindi il cardinale Reinhard Marx, presidente del Consiglio per l'economia, che ha riferito su questo organismo di indirizzo. Il cardinale Pell è tornato a intervenire, parlando della Segreteria per l'economia e illustrando il lavoro fatto e i bilanci, Il presidente dello Ior, Jean-Baptiste De Franssu, infine, illustrando la "situazione attuale e le prospettive" dell'Istituto ha sostenuto che "i problemi più critici sono alle spalle, adesso si guardi in avanti". Molte delle domande finali sono state in realtà degli espliciti apprezzamenti per l'impegno messo in campo nella riorganizzazione dell'amministrazione della Santa Sede nel senso "della trasparenza, della responsabilità, della integrità, della competenza" che conferiscono grande "credibilità" al cammino di cambiamento intrapreso dalla Curia Romana.

Nel dibattito successivo, sono intervenuti 19 cardinali. "In generale", ha detto padre Lombardi buona parte degli interventi è stato di apprezzamento. "Tutte le relazioni hanno dato l'impressione che la riforma dei dicasteri economici e dell'amministrazione sia convincente, fatta con grande insistenza sulla trasparenza, la responsabilità, l'integrità, e la competenza". "Non c'è stato clima rivendicativo o aggressivo" nei confronti della Curia romana, perché "il cammino di riforma avviato da papa Francesco è così chiaramente a servizio della Chiesa universale". Le domande sono state "di genere abbastanza differente", alcune per chiedere "spiegazione e comprendere meglio", altre per domandare "chiarimenti", altre ancora "di carattere più tecnico e particolare", in merito, ad esempio, al "rapporto tra la Santa Sede e lo Stato della Città del Vaticano" e le competenze dei vari organismi". In generale è stato notato che "lo spirito positivo di cedibilità che porta alla Chiesa questa riforma deve avere una sua diffusione anche nelle diocesi". Rispondendo ad una domanda dei giornalisti, il portavoce vaticano ha affermato che "non ci sono stati riferimenti specifici" alla notizia, riferita di recente dal cardinale sudafricano Wilfrid Foz Napier, di un conflitto sui bilanci e sulle competenze tra la Segreteria per l'Economia, da un lato, Propaganda fide e il pontificio consiglio per i Testi Legislativi, dall'altra, né sono state fatte previsioni sugli statuti dello stesso super-dicastero economico, ("Sugli statuti si continua a lavorare perché ci sono punti o questioni che devono ancora essere rifinite") o sul completamento delle nomine ("nessuno ha parlato di previsioni di tempo" ma si è comunque "sottolineata l'importanza dell'auditor generale").

Il rapporto tra Vaticano e Conferenze episcopali, ha riferito ancora padre Lombardi, è uno dei "sensi principali" della riforma dei quali si è parlato ieri pomeriggio. Questa aspettativa si congiunge al bisogno, sottolineato da più parti, che le responsabilità finora di pertinenza dei dicasteri vaticani possano essere decentrate nel senso della "sussidiarietà", conservando ciò che di efficace viene già svolto in seno agli uffici della Santa Sede e cambiando, magari destinandolo ad altri, ciò che invece sia possibile migliorare . "Tornava il criterio della semplificazione come criterio condiviso e considerazioni sul personale, che sia un personale qualificato dal punto di vista sia della competenza, sia anche dello spirito ecclesiale, della spiritualità, della dedizione e che venga dalle diverse parti della Chiesa in modo tale che la Curia rispecchi anche la ricchezza e la varietà della Chiesa universale. Ci sono stati anche interventi che sono tornati sul tema della responsabilità dei laici e in particolare anche delle donne e della loro presenza in posizioni anche di responsabilità nella Curia romana".

La riforma in atto è lunga e complessa e non necessariamente - ha invocato qualcuno dei presenti al Concistoro - essa deve rappresentare una rottura rispetto alla "Pastor bonus", che invece - è stato ribadito - contiene "elementi molto positivi e importanti" che "non vanno perduti". Inoltre, lo stesso percorso di rinnovamento potrebbe avvenire "per parti", come ha osservato padre Lombardi riferendo della preferenza espressa da alcuni dei porporati. "Un certo consenso sul fatto che sia bene la possibilità di un'attuazione, anche graduale, quando ci sono decisioni o misure che sembrano mature, che possano cominciare ad essere attuate senza bisogno di attendere il completamento di tutta l'opera e che come dicevamo richiede anche un tempo prolungato".

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