24/03/2012, 00.00
COREA DEL SUD
Invia ad un amico

Apre i battenti la prima sinagoga coreana

di Joseph Yun Li-sun
Dopo circa 60 anni, la comunità ebraica residente nel Paese inaugura il suo primo luogo di culto. Il rabbino: "Mai come qui ho trovato rispetto per la nostra religione"

Seoul (AsiaNews) - Dopo circa 60 anni, la comunità ebraica della Corea del Sud ha inaugurato la sua prima sinagoga. Lo scorso 4 marzo i fedeli sparsi per il Paese, i rabbini delle nazioni vicine e l'ambasciatore israeliano a Seoul hanno infatti assistito alla posa della Torah che segna l'apertura ufficiale del luogo di culto. La comunità ha lodato la popolazione e la società coreana, "una fra le più tolleranti di tutto il mondo".

In Corea del Sud gli ebrei sono arrivati con la Guerra di Corea. Nel 1950, inviati dagli Stati Uniti, circa 200 soldati di religione ebraica si sono stabiliti nel Paese e qui sono rimasti anche dopo la fine delle ostilità, firmata nel 1953. Oggi gli ebrei residenti sono circa 500, e la metà di loro è di nascita coreana: sono i figli e i nipoti di quei soldati, sposati poi con donne locali.

La sinagoga ha aperto i battenti a Seoul. Negli ultimi 6 decenni, infatti, la comunità si è riunita in una "Casa Chabad": questa prende il nome da un'organizzazione israeliana, forse la più grande del Paese mediorientale, che aiuta e sostiene le comunità religiose nel mondo. Le "Case Chabad" non hanno soltanto la funzione di sinagoghe temporanee, ma sono anche le residenze dei rabbini.

Guidata dal rabbino Osher Litzman, la posa della Torah ha aperto i festeggiamenti. Secondo il culto ebraico, infatti, una sinagoga non può aprire i battenti se il suo Libro sacro non è stato scritto a mano da uno scriba di Israele: quello coreano è giunto nei primi giorni di febbraio, e l'ultima parte del rotolo è stata lasciata in bianco. Gli ebrei coreani, durante la cerimonia, hanno scritto le ultime lettere (in yiddish) che compongono la fine del Libro.

Secondo la comunità, la Corea del Sud "è uno dei migliori Paesi al mondo per quanto riguarda la tolleranza e la libertà religiosa". Il Paese, spiega rabbi Litzman, "è il contrario dell'anti-semitismo. È una benedizione essere qui: ho viaggiato in tutto il mondo, ma soltanto qui ho trovato rispetto e null'altro".

 

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Papa: Cattolici ed ebrei “fratelli e sorelle”, con “un legame unico e peculiare”
17/01/2016 18:40
Il Papa: cristiani ed ebrei rafforzino la loro amicizia
27/10/2005
Un rabbino capo: nello "Stato ebraico", ogni legge sia sottomessa alla Torah
14/12/2010
Papa: dalla Nostra Aetate “il ‘sì’ definitivo alle radici ebraiche del cristianesimo ed il ‘no’ irrevocabile all’antisemitismo”
30/06/2015
Cina: dopo due secoli, gli ebrei dell'Henan si preparano per celebrare la Pasqua
10/04/2014


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”