11/03/2019, 14.16
PAKISTAN
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Arcivescovo di Lahore: in Quaresima, ‘digiuno di un’ora dagli smartphone’

di Kamran Chaudhry

Secondo mons. Sebastian Shaw, il cellulare è fonte di distrazione e può causare dipendenza patologica. Il vescovo di Hyderabad loda l’iniziativa. Il responsabile del gruppo carismatico di Karachi dice che l’iniziativa “è troppo dura. Ci sono altre distrazioni, come i bambini che corrono o le famiglie che chiacchierano”.

Lahore (AsiaNews) – Digiuno dagli smartphone durante la Quaresima: è quanto chiede mons. Sebastian Francis Shaw, arcivescovo di Lahore, nel tempo di penitenza e digiuno che prepara alla resurrezione di Cristo. Lo scorso 8 marzo, rivolgendosi ai fedeli presenti nella cattedrale del Sacro Cuore di Lahore, egli ha esortato: “Un’ora di digiuno dagli smartphone eviterà ogni tipo di distrazione durante le 14 stazioni della Via crucis e nella messa domenicale. Il cellulare è come Satana, nascosto nelle vostre tasche quando venite in chiesa”.

L’utilizzo dei telefoni cellulari è sempre più dilagante tra i giovani di tutto il mondo, compreso il Pakistan. Nel Paese circolano almeno 155,4 milioni di cellulari. Secondo l’Autorità pakistana delle telecomunicazioni, circa 63 milioni di utenti hanno stipulato contratti per la connessione 3G o 4G.

Studi effettuati sulle tecnologie per la comunicazione e l’informazione, evidenziano che in Asia – e in particolare nella regione meridionale – manca una base di conoscenza del funzionamento di internet e dei pericoli della rete. In Pakistan, circa il 69% della popolazione non sa neppure cosa sia internet.

Mons. Shaw vuole mettere in guardia i ragazzi dallo sviluppo di vere e proprie forme di dipendenza, come quelle provocate dalle droghe. Egli spiega: “I giovani continuano a mandare messaggi anche mentre pregano”. Poi propone: “Usate questo periodo di sei settimane come tempo per analizzare la vostra vita, abbandonare abitudini e comportamenti che aumentano la distanza tra di voi. Siate saldi di fronte alle tentazioni”.

In Pakistan l’impiego dei telefoni cellulari in chiesa rappresenta un grave pericolo, inclusa la possibilità di compiere attentati. Per questo le autorità ecclesiastiche vietano l’utilizzo degli apparecchi per scattare foto o registrare video nell’atrio delle chiese, anche durante le feste religiose come la Pasqua e il Natale.

Mons. Samson Shukardin, vescovo di Hyderabad (provincia del Sindh) sostiene l’iniziativa dell’arcivescovo di Lahore. “Sebbene sia una grande fonte d’informazione a conoscenza a portata di mano – afferma – l’uso sfrenato del telefonino più essere rischioso per i giovani. Per esempio, le radiazioni sono nocive e provocano il cancro; alcuni lo usano per fini sbagliati e distruggono le famiglie”.

Di parere differente è invece Adeel Pratras, 28 anni, da 10 anni alla guida del movimento carismatico della parrocchia di St. James di Karachi. Secondo lui, mons. Shaw “è stato troppo critico. Etichettare gli smartphone come Satana, trasmette un messaggio sbagliato ai protestanti e a persone di altre fedi. I leader della Chiesa potrebbero semplicemente invitare la comunità a mettere la modalità ’silenziosa’ durante le preghiere. Esistono tante altre forme di distrazione, come i bambini che corrono o le famiglie che chiacchierano tra di loro”.

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