14/02/2005, 00.00
INDIA
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Arresto arbitrario in India di un salesiano di origine italiana

di Nirmala Carvalho

Violenze e arresti della polizia contro i cristiani dopo il rilascio del prete. Vescovo di Krishnagar: "Colossali i danni sulla comunità cattolica che si sente indifesa".

Krishnagar (AsiaNews) – L'arresto arbitrario di un padre salesiano di origine italiana e le successive violenze della polizia contro i cristiani a Krishnagar, India orientale, hanno scosso la comunità cattolica locale. Sabato 12 febbraio le forze dell'ordine hanno arrestato p. Luciano Colussi, vicario generale della diocesi di Krishnagar, città a nord di Calcutta. Senza dare spiegazioni, la polizia è arrivata al vescovado in jeep e ha condotto il religioso 81enne al comando più vicino. "È un episodio vergognoso – ha commentato ad AsiaNews il vescovo di Krishnagar, mons. Joseph Gomes, - la polizia  ha commesso un grave abuso arrestando p. Colussi". Il vescovo ha detto che il salesiano, cittadino indiano, è una personalità di rilievo nella comunità e la violenza da lui subita "ha scosso" i cattolici della diocesi.

Mons. Gomes ritiene che l'arresto sia un "evidente caso di vendetta personale". All'origine ci sarebbe il rifiuto di p. Colussi di rinnovare il contratto di lavoro a Anirudha Das, fisioterapista alla clinica per handicappati Daffodil, di proprietà della diocesi.

"Dell'incidente – ha dichiarato il vescovo -  ho informato il magistrato distrettuale e gli ho chiesto di investigare sul caso". Grazie all'intervento delle sorelle di Maria Immacolata e del parlamentare locale, p. Colussi è stato rilasciato nel pomeriggio dello stesso giorno.

Nel frattempo la polizia ha fatto incursione nel villaggio di Nirmal Nagar, vicino alla casa del vescovo, malmenando uomini e donne.

"Il danno causato alla comunità è colossale – ha spiegato mons. Gomes – i fedeli si sentono indifesi". Il vescovo ha spiegato che "i cattolici temono gli abusi di potere della maggioranza indù a loro discapito". Il presule ha comunque invitato la comunità a rimanere calma. "Ieri prima di recarmi alla cattedrale per celebrare la messa, ho chiesto alla gente di non agire in modo impulsivo, ma gli animi sono in tumulto" ha raccontato.

Nonostante le parole di mons. Gomes e dei sacerdoti della diocesi, nel pomeriggio di ieri alcuni cristiani hanno marciato verso la sede del Soprintendente di polizia. I manifestanti pretendevano scuse pubbliche per l'umiliazione subita dal salesiano, impegnato a favore della popolazione di Krishnagar da circa 50 anni. Il soprintendente non ha voluto incontrare la folla, e ha permesso solo a una delegazione di 4 persone di entrare nel suo ufficio per esporre le rimostranze. Durate la manifestazione si sono verificati scontri con la polizia. Diverse persone sono rimaste ferite e 2 sono ricoverate in ospedale. Le forze dell'ordine hanno effettuato 11 arresti.

Uno dei leader della comunità cattolica locale ha espresso i suoi timori ad AsiaNews:  "Se questi soprusi colpiscono personalità rispettate come quella di p. Luciano Colussi, cosa può succedere a noi? Ci sentiamo molto vulnerabili, chi sarà il prossimo bersaglio?". Il leader ha poi sottolineato che il magistrato distrettuale, il soprintendente di polizia e il fisioterapista sono tutti indù, "noi invece siamo una minoranza indifesa".

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