17/01/2006, 00.00
siria
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Assad potrebbe incontrare la commissione Onu

di Jihad Issa

La voce si è diffusa a Damasco dopo l'interrogatorio di due responsabili dei servizi segreti durante l'occupazione del Libano e dovrebbe mostrare un nuovo atteggiamento di cooperazione.

Damasco (AsiaNews) – Il presidente siriano Bashar al Assad potrebbe accettare un incontro con la Commissione dell'Onu che sta indagando sull'assassinio del'ex premier libanese Rafic Hariri, purché venga salvaguardata la sovranità siriana. Questa la voce che si sta diffondendo in una Damasco che si è svegliata oggi più cosciente della necessita di collaborare con la Commissione dell'ONU dopo il rientro dei due ex responsabili dei servizi segreti in Libano durante l'occupazione siriana del paese dei cedri, il generale Roustom Ghazali ed il colonello Samih El Kaschaami, interrogati ieri, lunedì, a Vienna, per la seconda volta.

Anche se nessuna informazione è stata data sul colloquio ed una fonte diplomatica siriana citata dal quotidiano libanese L'Orient Le jour ha parlato di "questioni di pura forma", l'interrogatorio viene messo in relazione con le ultime dichiarazioni dell'ex vice presidente Khaddam, che ha accusato il regime siriano di essere responsabile del "crimine del secolo".

Una fonte giornalistica ben informata e molto vicina al regime di Assad ha confermato al corrispondente di Asianews "il cambiamento della posizione siriana nei riguardi della Commissione dell'ONU", seguita alla nomina del giudice belga Serge Brammerts a capo della Commissione, dopo le dimissioni del giudice tedesco Detlev Mehlis, accusato dai siriani di "aver manipolato la situazione". In un primo momento il governo aveva rifiutato l'ipotesi dell'interrogatorio.

Pressioni sulla Siria sono venute, sul piano diplomatico, da Egitto ed Arabia Saudita. Il ministro degli esteri di Ryad, il principe Saud al-Faisal, in un'intervista al Financial Times di oggi rivela di aver presentato a Libano e Siria un piano per "disinnescare la tensione" tra i due Paesi e di essere in attesa di una risposta.

Secondo la fonte siriana "la nuova linea strategica siriana di collaborazione con la Commissione d'inchiesta dell'ONU si basa sul principio della cooperazione, a condizione di far salva la sovranità e la tranquillità della Siria". Si mira "a cercare un modo degno e giusto per firmare un protocollo di rispetto reciproco con la Commissione siriana, formata a questo scopo, e rinnovata martedì con la nomina dell'ex ministro della Giustizia, Nabil Khatib". A Damasco si attribuisce importanza all'atteggiamento della commissione dell'ONU, che ha accettato di cambiare la sede d'indagine, accettando Vienna dopo il rifiuto siriano di Beirut, proposta all'inizio. In Siria si parla anche di "rimozione" di Mehlis e si sottolinea positivamente tale decisione dell'Onu.

La stampa siriana di oggi rivolge anche un appello ai "Cittadini liberi", perché contribuiscano alla copertura delle spesa della collaborazione della Siria con l'ONU. E' stato creato un fondo chiamato "Cassa di solidarietà per la dignità del vostro Paese" e si afferma che molti emigrati siriani hanno cominciato a contribuire per il sostegno della moneta siriana dopo il crollo dovuto alla crisi economica che colpisce il Paese da molti mesi.

 

 

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