21/06/2006, 00.00
India
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Assam, l'impegno della Chiesa a favore delle vittime delle alluvioni

di Prakash Dubey

Le inondazioni, quest'anno, hanno colpito con un mese d'anticipo lo Stato nord-orientale dell'India. Sedici morti ed oltre mezzo milione di sfollati; l'emergenza è ancora alta in diverse parti del territorio.

Siliguri (AsiaNews) – La Chiesa dell'Assam "ha reagito alla tragedia delle alluvioni che ci ha colpito anche quest'anno in stretta collaborazione con il governo statale, ma prega perché la furia della natura venga mitigata". Con queste parole Allen Brooke, incaricato dei rapporti con il pubblico dell'arcidiocesi di Dispur, parla ad AsiaNews della crisi nata dalle inondazioni e le frane che hanno colpito lo Stato nord orientale dell'Assam: queste hanno devastato 27 distretti, ucciso 16 persone e costreto a sfollare almeno 500 mila.

Per Bhumidhar Barman, ministro statale per il Recupero e la Riabilitazione, la situazione continua ad essere "sempre più precaria", al punto da chiedere all'esercito di rimanere a disposizione con i mezzi anfibi per poter recuperare o far allontanare le persone colpite dal disastro. Secondo le statistiche del ministero, le piogge torrenziali hanno allagato oltre 70 mila ettari di terreno ed hanno allontanato 520 mila persone dalle loro case.

Secondo il Bollettino centrale per la Commissione idrica, il fiume Brahmaputra – che attraversa lo Stato – ha nuovamente superato in più punti il livello di guardia e rischia di straripare ancora. Il governo ha dichiarato che "nonostante i danni effettivi ad ogni livello, non ultimo a quello delle telecomunicazioni", esso è in grado di "garantire la distribuzione di cibo e di altri materiali".

La Chiesa dell'Assam è subito intervenuta: "Abbiamo da sempre la politica di gestire queste situazioni in pieno accordo con il governo – spiega Brooke – perché in questo modo possiamo evitare sprechi inutili. Inoltre, l'amministrazione pubblica ha una visione ad ampio raggio delle necessità ed è in grado di conoscere la situazione anche delle aree più remote dello Stato". "In questo modo – aggiunge – appena riceviamo la 'missione' dal governo possiamo partire e siamo sicuri di sapere di cosa abbiamo bisogno e di cosa dobbiamo portare con noi. Non abbiamo una 'specializzazione' nel soccorso, operiamo dove ci viene richiesto: il più delle volte, supporto sanitario e distribuzione di cibo".

Brooke spiega che l'emergenza è di tale gravità "a causa dell'inusuale anticipo delle piogge". "Di solito – sottolinea – veniamo colpiti dall'acqua a luglio, mentre quest'anno è arrivata molto prima. Questo ci ha resi impreparati all'emergenza, ma stiamo cercando di rispondere al meglio".

La Chiesa dell'Assam "non è nuova ad operazioni di emergenza. Siamo stati presenti durante ogni tipo di crisi che ha colpito lo Stato e cerchiamo di aiutare i più disperati". "Nel 2004 – conclude – le alluvioni hanno ucciso 200 persone, mentre 12 milioni di abitanti sono stati sfollati. La Chiesa si è unita anche a quella lotta contro la furia della natura, ma preghiamo perché questa non si ripeta più".

L'esondazione del fiume Brahmputra - che con  i suoi 2.906 chilometri è uno dei più lunghi dell'intero continente asiatico - ha colpito anche il Parco nazionale di Kaziranga, casa dei rinoceronti ad un corno solo: gli animali sono stati salvati, ma il Parco ha subito gravi danni strutturali.

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