10/11/2007, 00.00
CINA - STATI UNITI
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Bambini in coma, Pechino sospende l’esportazione dei giochi tossici

Numerosi bambini ammalati per avere ingerito una sostanza tossica di giochi “made in China”, alcuni in coma. I giochi ritirati dal mercato in molti Paesi e a Hong Kong. Intanto crescono le accuse contro la Disney per lo sfruttamento degli operai che in Cina fanno i suoi giochi.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La Cina ha sospeso l’esportazione dei giocattoli Bindeez e Aqua Dots accusati di contenere una sostanza tossica, dopo che gli Stati Uniti ne hanno ritirati 4,2 milioni di confezioni dal commercio e l’Australia un milione. Intanto alcuni accusano la Walt Disney per sfruttamento dei lavoratori in Cina.

L’agenzia statale Xinhua ha annunciato un’indagine ufficiale, ma mancano commenti degli organi cinesi deputati al controllo. Il gioco consiste in centinaia di palline colorate che si “incollano” con l’acqua per fare mosaici, ma contiene butanediolo 1,4, un solvente industriale che, se ingerito, viene metabolizzato nel corpo umano e trasformato in una sostanza tossica che causa perdita di conoscenza, attacchi di panico e coma. Almeno 9 bambini di pochi anni negli Stati Uniti, 4 in Australia e 2 in Nuova Zelanda si sono sentiti male dopo averci giocato, si ritiene per avere ingerito la sostanza: alcuni sono ricoverati in stato di coma. Anche il governo di Hong Kong ha ritirato ieri il gioco, dopo averlo trovato contenere il solvente.

La Cina produce oltre l’80% dei giochi venduti negli Stati Uniti.

Intanto Alannah Goss, portavoce a Hong Kong della Walt Disney Co., ha detto che sono “in corso accertamenti” sulle accuse di sfruttamento degli operai in una sua fabbrica in Cina. Il China Labour Watch (Clw), gruppo per la tutela dei diritti, ha denunciato che, per costruire i giocattoli per Natale, gli operai di una fabbrica nel Guandong sono costretti a molte ore di lavoro straordinario e pagati meno del minimo di legge. Il Clw sostiene poi che i bassi prezzi che le multinazionali pagano sono causa dello sfruttamento degli operai che costruiscono i giocattoli.

Jeffrey Cronthall, editore del prestigioso China Labour Bullettin, aggiunge che il problema è anche “assicurare ai lavoratori la possibilità di tutelare i propri diritti”, perché in Cina sono rari sindacati davvero democratici. (PB)

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