03/12/2025, 14.04
THAILANDIA - CINA
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Bangkok e Pechino puntano sui pagamenti QR Code per rafforzare l’alleanza

I visitatori provenienti dal Paese del dragone potranno usare app di pagamento per agevolare le transazioni. E presto anche i cittadini thai beneficeranno della tecnologia in Cina. Il sistema sempre più usato in tutta l’Asean non serve solo a scambiare denaro, ma a saldare la fiducia, la convenienza e l’impegno condiviso per un futuro finanziario più fluido.

Bangkok (AsiaNews) - Una nuova partnership trans-frontaliera tra UnionPay International e le reti di pagamento della Thailandia consentono ai visitatori cinesi, in particolare i turisti, di pagare ogni acquisto in modo semplice e veloce tramite app di pagamento che sfruttano il QR code. E lo stesso varrà - a breve - anche per i cittadini del regno che andranno per lavoro o vacanza nel Paese del dragone. Una partnership strategica, scrive The Bangkok Post, che si avvale in particolare dell’uso dell’infrastruttura QR di UnionPay International (Upi), agevolando così operazioni e rapporti commerciali commerciali fra Bangkok e Pechino.

UPI, azienda globale specializzata nelle soluzioni di pagamento, ha stretto una partnership con National ITMX Co Ltd (NITMX), operatore nazionale thai di infrastrutture di pagamento, per consentire agli utenti UnionPay di effettuare pagamenti QR supportati da PromptPay nel Paese. In particolare, l’interoperabilità dei codici QR tra Cina e Thailandia si basa su un modello Network-to-Network (N2N). Sotto la guida della Banca di Thailandia (BoT) e col sostegno politico dei due Paesi, UnionPay e la rete locale di codici QR thai hanno implementato una collaborazione transfrontaliera su base commerciale per sostenere “commercio, investimenti e turismo”.

Grazie a questa collaborazione, i viaggiatori provenienti dalla Cina possono effettuare acquisti presso i commercianti aderenti in tutta la Thailandia - soprattutto a Bangkok, Phuket e Chiang Mai - semplicemente scansionando il codice QR del commerciante. Per farlo potranno utilizzare una delle molte (e ormai familiari) applicazioni finalizzate al pagamento su reti mobili come Yun Shan Fu (app UnionPay). Questo elimina la necessità di cambiare valuta e offre la stessa esperienza veloce, sicura e conveniente di cui godono a casa.

Ad esempio, secondo quanto riportato dai media del Paese del dragone, un turista che acquista riso al mango in un mercato notturno di Chiang Mai può pagare proprio come farebbe in Cina. Con la diffusione della digitalizzazione dei pagamenti in buona parte del Sud-Est asiatico, la scansione dei codici QR è diventata sempre più popolare.

La stessa UPI, nel tempo, si è affermata come operatore globale leader nella regione, sostenendo diverse iniziative di interoperabilità transfrontaliera nell’ambito dell'Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (Asean) negli ultimi due anni. Nel 2024, UPI e la National Payment Corporation (NAPAS) del Vietnam hanno lanciato un “progetto modello” per i pagamenti QR transfrontalieri tra governi. L’azienda ha anche collaborato con la rete di pagamento nazionale del Laos (LAPNet) per implementare l’interoperabilità QR nello stesso anno. Quest’anno, inoltre, gli sforzi di UnionPay hanno subito un’ulteriore accelerazione con la firma di un accordo con l’Associazione dei sistemi di pagamento indonesiana (ASPI).

Secondo gli operatori, con i pagamenti QR ormai integrati nella spesa quotidiana, ciò che attraversa il confine non è solo il denaro, ma anche la fiducia, la convenienza e l’impegno condiviso per un futuro finanziario più fluido. In linea con la visione aziendale di UnionPay “Legami di fiducia, successo condiviso”, questo “modello UnionPay” collaborativo e aperto si sta affermando sempre più come un catalizzatore significativo per una più ampia cooperazione finanziaria non solo nel Sud-est, ma abbracciando diverse nazioni del continente asiatico. Con la concretizzazione di un numero sempre maggiore di progetti di interoperabilità, si prevede che i pagamenti transfrontalieri passeranno dalla semplice “connettività tecnica” a una più profonda “connettività dell’ecosistema”, rafforzando in ultima analisi il vero scambio tra le persone e un’Asean sempre più connessa.

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