09/10/2014, 00.00
HONG KONG - CINA
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Hong Kong, bufera su Leung: ha ricevuto milioni non registrati da una ditta australiana

Il Capo dell'Esecutivo era direttore per l'Asia-Pacifico della DTZ Holdings, poi acquisita dalla società pubblica UGL. Questa ha pagato circa 6,4 milioni di dollari all'ex manager, dopo le sue dimissioni, in cambio di una "non competizione" da parte del politico e dei suoi servizi come "referente e consigliere" di tanto in tanto. L'accordo stipulato "perché nessuno pensava che venisse eletto". Il Territorio aspetta i colloqui fra governo e studenti.

Hong Kong (AsiaNews) - Il Capo dell'Esecutivo di Hong Kong, Leung Chun-ying, ha ricevuto "milioni di dollari" da una compagnia pubblica australiana mentre era già in carica. Il denaro - circa 6,4 milioni - è stato versato fra il 2012 e il 2013 e non è stato dichiarato dal politico, vicino alla Cina continentale. Il suo ufficio si difende definendo i versamenti "una buonuscita", ma fonti australiane parlano invece di un accordo per "consulenze saltuarie" anche nel periodo in corso. L'opinione pubblica del Territorio, già esacerbata dalla posizione di Leung rispetto alle proteste democratiche, attacca il capo politico e rinnova le richieste di dimissioni.

Il denaro, secondo Fairfax, arriva dalla società UGL: questa aveva acquisito la DTZ Holdings, compagnia nella quale Leung aveva il ruolo di direttore per l'Asia-Pacifico. L'accordo prevede il pagamento in cambio di una "non competizione" da parte del politico e di suoi servizi come "referente e consigliere" di tanto in tanto. Il portavoce del Capo dell'Esecutivo sostiene che dal 4 dicembre 2011 - data delle dimissioni - Leung "non ha mai fornito alcun servizio alla compagnia".

La notizia ha tuttavia fomentato nuove proteste nei confronti dell'uomo, già inviso per le sue posizioni intransigenti e per l'atteggiamento "sprezzante" nei confronti del movimento democratico Occupy Central e degli studenti, in piazza per la democrazia. Inoltre, fanno notare diversi esperti, l'elezione di Leung (avvenuta nel 2012) è stata confermata da "poco più della metà" dei 1.200 voti dei "grandi elettori" di Hong Kong. Per molti cittadini "egli non ha piena legittimità". Da parte sua, l'UGL sostiene di aver approvato il pagamento "perché i nostri manager non pensavano che potesse essere eletto".

Nel frattempo, a Hong Kong continua l'attesa per i colloqui fra studenti e governo. Previsti per domani, 10 ottobre, i dialoghi sono stati definiti "inutili" perché non affrontano i temi principali della protesta: suffragio universale, vera democrazia e dimissioni del Capo dell'Esecutivo. Mentre la situazione nelle strade del Territorio torna alla normalità, i picchetti di studenti e dimostranti rimangono presenti nelle zone centrali dell'ex colonia britannica. 

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