15/11/2010, 00.00
BANGLADESH
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Bangladesh, scontri tra attivisti del partito nazionalista e forze di polizia

di William Gomes
Lo sfratto di Begum Khaleda Zia, leader dell’opposizione, ha scatenato le proteste nella capitale, e in altre zone del Paese. Decine di persone sono rimaste ferite. L’ex premier viveva in quella casa da oltre 30 anni.

Dhaka (AsiaNews) – Oltre 100 persone sono rimaste ferite negli scontri con le forze di polizia avvenuti fuori dall’abitazione di Begum Khaleda Zia, lo scorso 13 novembre. I manifestanti protestavano contro la decisione di governo di sfrattare la donna, leader del Partito nazionalista del Bangladesh (Bnp) ed ex premier, dalla casa in cui ha vissuto per più di 30 anni. La polizia ha usato gas lacrimogeni e proiettili di gomma per respingere i manifestanti.

Altri scontri hanno avuto luogo anche in altre zone del Paese. Fonti locali riferiscono che circa 50 persone sono rimaste ferite nel distretto di Sirajganj, a nord ovest di Dhaka. A Khustia, parte occidentale del Bangladesh, almeno tre persone sono morte nell’esplosione di una bomba posta nella casa di Afaz Uddin, deputato del partito di maggioranza Awami League. Ma la polizia non ha ancora confermato un eventuale collegamento tra le proteste e la bomba.

La direzione del Military Lands and Cantonment Department ha consegnato un avviso alla leader del Bmp il 20 aprile dello scorso anno, nel quale le chiedeva di lasciare la casa entro 15 giorni. Khaleda Zia ha presentato alla Corte suprema una petizione, con la quale contestava la legittimità dell’ordine di sfratto ricevuto. Il governo ha più volte ribadito l’ordine nel corso del 2009, ma l’ex premier ha continuato a respingere tale richiesta. A metà ottobre, la Corte suprema ha respinto l’appello di Khaleda Zia, dando l’ordine di lasciare la casa entro 30 giorni.

Khandker Delwar Hossain, segretario generale del Bnp, ha detto che l’8 novembre scorso Khaleda Zia è ricorsa in appello per ribaltare il verdetto della Corte suprema. L’udienza è stata rinviata al 29 novembre, ma nessuno ha fermato l’ordine.

Begum Khaleda Zia è stata dunque costretta a lasciare la casa sabato 13 novembre. In conferenza stampa, la leader dell’opposizione ha raccontato i fatti: i funzionari di sicurezza hanno fatto irruzione armati, sfondando il portone; poi, l’avrebbero trascinata fuori di casa. L’esercito dichiara invece che la donna avrebbe lasciato l’abitazione di sua volontà.

Begum Khaleda Zia, capo del governo dal 1991 al 1996, è stata la prima donna nella storia del Paese, e la seconda nel mondo musulmano (solo dopo Benazir Bhutto, in Pakistan) a guidare un governo democratico come primo ministro. La leader del Bnp viveva in quella casa dal 1981, dopo l’assassinio del marito Ziaur Rahman, per un colpo di stato militare. L’abitazione le era stata assegnata  dall’allora presidente HM Ershad.
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