28/05/2021, 08.45
SIRIA
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Bashar al-Assad eletto per la quarta volta presidente della Siria

Il leader uscente ha trionfato con il 95,1% delle preferenze. I rivali Abdallah Salloum Abdallah e Mahmoud Mareï hanno ottenuto l’1,5% e il 3,3% dei voti. Il dato relativo all’affluenza si attesta attorno al 76%. Si è votato nelle aree controllate da Damasco. Nella provincia di Idlib, nelle mani dei ribelli, vaste proteste. Per l’Occidente elezioni “né libere, né giuste”. 

Damasco (AsiaNews/Agenzie) - Bashar al-Assad ha trionfato alle elezioni presidenziali che si sono tenute il 26 maggio scorso ed è stato rieletto per un quarto mandato consecutivo - della durata di sette anni - alla guida della Siria con il 95,1% dei voti. Una tornata elettorale bollata come farsa e illegittima da dissidenti in esilio e Occidente in cui gli altri due candidati ammessi, l’ex ministro Abdallah Salloum Abdallah e l’oppositore “tollerato” dal regime Mahmoud Mareï hanno ottenuto rispettivamente l’1,5% e il 3,3% dei voti. 

In una nazione che porta ancora i segni della guerra iniziata nel 2011 - e non ancora conclusa, con focolai di violenza e porzioni di territorio tuttora nelle mani dei ribelli come la provincia di Idlib - almeno 14,2 milioni di persone (su 18,1 in totale) hanno partecipato alla scrutinio. Secondo quanto riferisce il presidente del Parlamento, il dato finale relativo all’affluenza è del 76% circa. 

La tornata elettorale ha interessato le aree controllate dal governo di Damasco, pari ai due terzi del totale del territorio, e nelle ambasciate siriane all’estero dove si è votato il 20 maggio. Nel vicino Libano si era registrato un incidente, allorché un gruppo di cittadini siriani è stato vittima di un’imboscata mentre si recava nella rappresentanza diplomatica a votare. 

Nel 2014, prime elezioni presidenziali in tempo di guerra, il 55enne Assad aveva conquistato il terzo mandato con l’88% delle preferenze. Anche oggi, come allora, i governi occidentali hanno definito le elezioni “né libere, né giuste” mentre l’opposizione all’estero parla di “farsa”. In una nota congiunta i ministri degli Esteri di Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Stati Uniti lo ritengono “illegittimo”, sottolineando che è mancata la supervisione Onu. Immediata la replica del leader di Damasco, secondo cui l’opinione dell’Occidente “vale zero”. 

Una vasta protesta contro le elezioni presidenziali si è tenuta nella provincia di Idlib, controllata da gruppi ribelli e jihadisti, in contemporanea con le operazioni di voto. Critiche anche dall’opposizione che, dall’estero, tratta con gli emissari del governo siriano sotto l’egida delle Nazioni Unite per concordare un processo di transizione democratico (compresa la scrittura di una nuova Costituzione) per una piena e completa pacificazione del Paese. Per Yahya al-Aridi, portavoce della Commissione negoziale siriana, Assad ha mostrato “disprezzo per il popolo”. Egli accusa il governo “aiutato da Russia e Iran” di voler “uccidere il processo politico” e perpetrare un clima di “tirannia”. 

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