03/05/2011, 00.00
RUSSIA - ISLAM
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Bin Laden, Patriarcato di Mosca si unisce al Vaticano contro i festeggiamenti

di Nina Achmatova
Vice capo dipartimento per le Relazioni tra Chiesa e società: la sua morte non risolve il problema terrorismo. E in Russia, i leader ebrei e musulmani lodano la giusta vendetta compiuta dagli Stati Uniti.
Mosca (AsiaNews) – Il Patriarcato di Mosca si unisce al Vaticano nel monito a non rallegrarsi per la morte di Osama bin Laden, ucciso il 1° maggio da un'operazione a guida Usa. "La Chiesa russo-ortodossa non condivide il giubilo che si è visto in alcuni Paesi - ha detto oggi a Interfax l'arciprete Georgy Roschin, vice capo del dipartimento del Patriarcato per le Relazioni tra Chiesa e società - chiunque muoia, sia egli il più grande male o il maggiore terrorista, sarà giudicato solo da Dio".
 
Per il sacerdote, l'eliminazione del capo di al Qaeda non risolve il problema del terrorismo in sé: "La questione principale è prendere le decisioni giuste e celebrare i successi finalizzati a risolvere il problema in generale e non a eliminare un membro di un gruppo terroristico".
 
Differente posizione, invece, quella del mufti supremo dell’Autorità spirituale centrale dei musulmani di Russia, Talgat Tudzhuddin, che ha accolto con gioia l’uccisione dello sceicco del terrore. “Questo è l’unico modo per affrontare il terrorismo internazionale”, ha dichiarato il leader musulmano. “Probabilmente bin Laden non era l’unico a fomentare l’estremismo tra i wahhabiti – ha aggiunto Tudzhuddin – ora bisogna pensare a come sradicare veramente il terrorismo globale”.
 
Alla domanda se in Russia ci siano molti seguaci di Osama, il mufti ha risposto deciso: “Assolutamente no. La maggioranza dei musulmani russi non accetta l’estremismo”. “Il nostro Paese – ha proseguito – sta dando un buon esempio di come cristiani e musulmani possano vivere insieme, anche grazie alla Chiesa russo-ortodossa. I fedeli dell’islam e del cristianesimo hanno trovato da tempo la giusta via di mezzo in Russia, che ci permette di rimanere fratelli senza contrapposizioni”.
 
Sull’eliminazione del terrorista più ricercato al mondo è intervenuto con parole forti anche il rabbino capo di Russia, Berel Lazar, che ha definito l’evento “un trionfo della giustizia”. “Sosteniamo pienamente l’idea che persone che disprezzano il valore della vita umana debbano essere distrutte”, ha detto il rabbino.
 
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