08/07/2005, 00.00
PAKISTAN
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Bombe a Londra, i musulmani pakistani temono ritorsioni

Si temono le ripercussioni sulla comunità musulmana identificata con il terrorismo. Segretario nazionale di Giustizia e Pace: "Non cadiamo nella trappola dell'odio interreligioso".

Islamabad (AsiaNews) – "Non rimanere vittime del piano terrorista che vuole dividerci alimentando l'odio interreligioso". È l'invito di Peter Jacob, segretario esecutivo della Commissione Giustizia e Pace del Pakistan, all'indomani dell'attentato di ieri a Londra e di cui la comunità musulmana in Pakistan teme gli effetti di ritorno.

Jacob racconta che la "comunità pakistana è prima di tutto profondamente rattristata per la grande perdita di vite umane, ma allo stesso tempo spaventata, perché ogni volta che accadono episodi del genere, in cui si profila la mano di al-Qaeda, i musulmani locali  temono reazioni di intolleranza e discriminazione all'estero – tra i loro emigrati - e le ripercussioni all'interno del Paese stesso, una delle culle del fondamentalismo islamico".

Il segretario della Commissione episcopale cattolica, sottolinea poi l'importanza della condanna degli attentati fatta oggi da uno dei rappresentanti della Jamaat-e-Islami – il gruppo più importante all'interno della Mutahida Majlis-e-Amal (coalizione di 6 partiti islamici, che rappresenta il secondo blocco più numeroso nel parlamento pakistano). Il leader islamico ha definito i fatti di ieri "molto tragici".
L'invito di Jacob a governi e società civile è quello di rimanere lontani dalla trappola di identificare il terrorismo con l'islam. La conferma che proprio questa sia ora la paura più grande arriva dalle dichiarazioni di Massoud Shadjareh, presidente della commissione islamica per i diritti umani (Ihrc). Oggi, dopo aver condannato le bombe nella capitale inglese, Shadjareh ha invitato alla calma e si è detto "molto preoccupato delle loro ripercussioni" sulla comunità musulmana. Egli consiglia ai musulmani inglesi di "rimanere vigili, ma calmi". "L'Ihrc – ha aggiunto – invita a muoversi solo se necessario e consiglia alle donne di non uscire da sole in un clima del genere".

Dolore e preoccupazione sono anche i sentimenti della comunità cristiana. "I cristiani – dichiara Jacob – hanno reagito allo stesso modo, episodi del genere ci coinvolgono tutti e immenso è il senso di precarietà e instabilità che provocano, ma rimanere impigliati in questo sarebbe cedere al gioco terrorista".

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