02/05/2007, 00.00
IRAQ – USA
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Bush mette il veto sulla data del ritiro Usa dall’Iraq

Come era da prevedere, il presidente americano ha bloccato la legge che stabiliva il 1° ottobre come data d’inizio del ritiro delle truppe Usa da Baghdad. Attesa per l’incontro sulla sicurezza a Sharm el-Sheikh.

Washington (AsiaNews/Agenzie) - Il presidente Usa George W. Bush ha posto il veto ad una legge del parlamento che prevedeva una data per l’inizio del ritorno delle truppe americane dall’Iraq. In un messaggio televisivo diffuso dalla Casa Bianca ieri sera, Bush ha dichiarato che l’indicazione della legge “è una ricetta per il caos e la confusione, che non possiamo imporre sulle nostre truppe” e che “è insensato comunicare al nemico la data d’inizio del tuo ritiro”.

Bush aveva promesso da tempo di bloccare la legge voluta con forza dai democratici, che legava il finanziamento delle missioni Usa in Iraq e in Afghanistan al ritiro da Baghdad, a partire dal 1° ottobre 2007, fino al marzo 2008.

La legge era stata approvata lo scorso 25 aprile anche con l’appoggio di alcuni repubblicani.

Bush ha anche affermato che oggi stesso si incontrerà con repubblicani e democratici per trovare una formula che eviti di porre scadenze per il ritiro. I democratici sono comunque intenzionati a porre limiti all’impegno americano e condizioni al governo irakeno sulla sicurezza e la democrazia.

Il presidente Usa ha firmato il veto con una penna datagli da Robert Derga, il padre di Dustin Derga, un marine ucciso in Iraq nel maggio 2005. Derga-padre aveva chiesto questo favore a Bush due settimane fa, durante un incontro del presidente con le famiglie dei militari alla Casa Bianca.

Il veto di Bush avviene a 4 anni dalla sua dichiarazione di “missione compiuta” dopo i combattimenti contro l’esercito di Saddam Hussein e la caduta del regime irakeno. In quel periodo la politica di Bush aveva il sostegno del 63% della popolazione americana. Ma dopo 4 anni l’opinione pubblica americana mostra stanchezza verso il lungo impegno militare, le imprecisioni e le bugie che hanno caratterizzato la guerra e l’occupazione.

Secondo un sondaggio dell’AP-Ipsos, solo il 35% del pubblico sostiene la posizione di Bush; gli oppositori sono il 62%.

Sul terreno si attendono intanto risultati dalla campagna per una maggiore sicurezza lanciata dal gen. Petreus e dalla imminente summit sulla sicurezza a Sharm el-Sheikh per il 3 e il 4 maggio. All’incontro partecipano rappresentanti iraniani, sauditi e siriani, convocati insieme per la prima volta con gli americani per progettare misure di sicurezza condivise e pacificare l’Iraq.

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