Card. Ferrão: 'Papa Leone e la nostra missione quotidiana in Asia'
L'arvivescovo di Goa e presidente della Federazione delle Conferenze episcopali dell'Asia commenta ad AsiaNews l'omelia di inizio pontificato di papa Prevost: "Amore per tutti, unità nella diversità, vicinanza ai poveri e alle culture: non può che essere questo il nostro modo di essere Chiesa. Lo aspettiamo nella nostra amata India. E lo inviteremo all'Assemblea della Fabc in programma nel 2026 in Malaysia"
Mumbai (AsiaNews) - All'indomani della Messa solenne di inizio pontificato di Leone XIV il cardinale Filipe Neri Ferrão - arcivescovo di Goa e Daman e patriarca delle Indie orientali, presidente della Conferenza episcopale indiana (CCBI) e presidente della Federazione delle conferenze episcopali asiatiche (FABC) - condivide con AsiaNews le sue impressioni sul nuovo pontefice e sulle parole pronunciate nell'omelia programmatica di ieri. Il porporato, che ha preso parte al conclave, riflettendo sui percorsi indicati da papa Prevost nei suoi primi interventi e sull'impatto della sua elezione per la Chiesa in India e in Asia.
Papa Leone XIV è un uomo di profonda fede, radicato in Cristo e nella preghiera, con una chiara visione teologica e un impegno genuino nell'attuare gli insegnamenti del Concilio Vaticano II. È un uomo semplice, umile e premuroso, con un'eccezionale capacità di ascoltare e di tendere la mano, in particolare a chi si trova ai margini. Papa Leone XIV ha un'esperienza molto ricca e vasta della vita ecclesiale in tutti i continenti ed è consapevole delle sfide multiformi che la Chiesa affronta in contesti diversi. Ho avuto l'opportunità di osservare da vicino l’allora card. Prevost nelle ultime due Assemblee Sinodali a Roma (nell’ottobre 2023 e nell’ottobre 2024), a cui entrambi abbiamo partecipato. I suoi interventi durante il Sinodo mi avevano colpito come chiari indicatori del suo impegno per una Chiesa animata dalla comunione e missionaria, secondo la visione incarnata dal Concilio Vaticano II.
Dai suoi discorsi a noi cardinali dopo l’elezione, è abbastanza chiaro che il nostro nuovo pontefice preserva e promuove il ricco lascito ecclesiale dei papi precedenti, compreso il nostro papa Francesco di venerata memoria, nutrendo così una Chiesa che favorisce la comunione, promuove la partecipazione ed è focalizzata sulla sua missione evangelizzatrice a tutti i livelli, con particolare attenzione a quanti vivono ai margini. Eserciterà sicuramente una leadership veramente sinodale, una leadership che ascolta, discerne e abbraccia l'inclusività; una leadership che è umile, compassionevole e testimone dei valori del Vangelo. Non ho dubbi che papa Leone XIV parlerà con autorità morale su tanti temi globali, con cui l'umanità sta lottando nel nostro tempo, come la dignità della persona umana, la libertà religiosa, la povertà e l'ingiustizia, la guerra e la pace, il dialogo e la riconciliazione, le migrazioni, l'ecologia e le sfide poste dall'intelligenza artificiale (AI).
Nell’omelia della Messa di inizio pontificato di ieri - citando le parole di sant'Agostino "il nostro cuore non ha posa finché non riposa in te” - ci ha incoraggiato a essere centrati su Cristo, ad essere testimoni del suo amore, che è incondizionato e infinito. In Asia non può che essere questo il nostro modo di essere: testimoniare davanti a persone di tutte le fedi e cammini di vita, in mezzo alle religioni, alle culture, ai poveri.
Leone XIV ha anche lanciato un forte appello all’unità nella Chiesa, unità nonostante la diversità. È un appello per noi Chiese in Asia, nelle tante sfide che affrontiamo: unità dentro la Chiesa e nello sviluppo umano integrale. E poi essere sensibili alle sfide che l'umanità affronta, mostrare preoccupazione per i nostri fratelli e sorelle ai margini e alle periferie, essere una Chiesa missionaria… Sono tutti temi molto vicini all’esperienza della Chiesa in Asia, una luce per noi sul cammino da seguire.
Nel suo discorso ai cardinali dopo l’elezione, papa Leone ha parlato di pace e ha anche sottolineato l'importanza di proseguire il cammino tracciato da papa Francesco, in particolare con l’esortazione apostolica Evangelii Gaudium come guida concreta per la Chiesa. Noi testimoniamo l’amore incondizionato e infinito di Gesù in Asia e in India attraverso il nostro apostolato educativo, l'assistenza sanitaria, l'apostolato sociale e di assistenza ai bisogni di tutti, senza discriminazioni di casta e credo. Papa Leone ha parlato dell'importanza del dialogo ecumenico e del dialogo interreligioso: in Asia e in India noi portiamo avanti quello che chiamiamo il triplice dialogo: con i poveri, con le religioni e con le culture.
L’impegno dei missionari ha portato la luce del Vangelo e nutrito la nostra fede, tra di loro il nostro amato san Francesco Saverio. Molti figli e figlie della Chiesa di Goa sono poi partiti come missionari al servizio dei popoli con grande amore e dedizione, tra cui san Giuseppe Vaz, il patrono della nostra arcidiocesi. La grande sfida per la Chiesa di Goa è crescere nell’apprezzare questo prezioso tesoro di fede e sforzarsi di diventare una vera comunità sinodale di discepoli missionari a tutti i livelli e nelle diverse sfere della nostra vita. Papa Leone esorta i cattolici coraggiosi a esercitare la loro responsabilità cristiana diventando il lievito trasformante del Vangelo nel loro ambiente e offrendo una testimonianza impegnata della loro fede in ogni ambito della vita: sociale, politica, economica e culturale.
I vescovi dell'India desiderano che papa Leone XIV visiti il nostro amato Paese. Per quanto riguarda poi la Fabc, la nostra prossima Assemblea Plenaria si terrà in Malaysia nel 2026. A tempo debito, inviteremo il papa a partecipare a questo appuntamento.
* cardinale arcivescovo di Goa e Daman, presidente della Federazione delle Conferenze episcopali dell'Asia (Fabc)
(ha collaborato Nirmala Carvalho)