19/04/2011, 00.00
SRI LANKA
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Card. Ranjith: noi sacerdoti, unti del Signore “per avvicinare l’uomo a Dio”

di Melani Manel Perera
In Sri Lanka, da qualche anno, la messa crismale si celebra di lunedì – anziché il Giovedì Santo – per motivi di organizzazione. Nelle Scritture, l’olio è fonte di nutrimento fisico e spirituale, e investe di gravosi compiti alcuni eletti.
Colombo (AsiaNews) – Il rito della messa crismale collega a filo doppio l’eucarestia e il sacerdozio, per l’aspetto di consacrazione e santificazione riposto nella simbologia della benedizione degli oli santi (Crisma, olio dei catecumeni e olio degli infermi). Lo ha affermato il card. Malcolm Ranjith, arcivescovo di Colombo, durante l’omelia della messa tenutasi ieri nella chiesa di Ognissanti a Borella (un sobborgo di Colombo). Da qualche anno, in Sri Lanka, la messa crismale viene celebrata il lunedì prima di Pasqua, anziché di Giovedì Santo, per permettere a tutti i sacerdoti di partecipare. Insieme all’arcivescovo, hanno presieduto la benedizione l’arcivescovo Josep Spiteri, nunzio apostolico, gli arcivescovi emeriti Nicholas Marcus Fernando e Oswal Gomis, e altri sacerdoti.

Citando vari passi delle Scritture, il card. Ranjith ha mostrato come l’olio simboleggi non solo il bisogno primigenio che l’essere umano ha di nutrimento fisico e spirituale – quando tutto il cibo è esaurito in tempo di siccità, la vedova di Sarepta ha ancora “un pugno di farina in un vaso e un po’ d’olio in una brocca” (1 Re 17:12) –, ma sia anche il segno con cui Dio consacra gli eletti. “Ricordiamo Aaron, il sommo sacerdote; Saul, il primo re di Israele; Davide e Salomone. Gesù stesso consacra la propria missione – prosegue l’arcivescovo – definendosi ‘unto del Signore’”.

“Questo vale anche per noi – conclude il card. Ranjith – miei cari fratelli nel sacerdozio: la nostra missione sacerdotale altro non è che la continuazione della missione di Gesù, l’unto del Signore. Noi stessi siamo stati unti con l’olio del Crisma, a simboleggiare il nostro essere diversi, perché consacrati e santificati a Dio. Con gli oli benedetti e consacrati, siamo stati unti al Battesimo, alla Cresima e alla nostra ordinazione. Questa nostra condizione, non è per isolarci, ma è il modo che Dio ha di servirsi di noi, per aiutare il mondo e l’umanità a sollevarsi al suo livello”.
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