17/01/2013, 00.00
VATICANO – CHIESE ORIENTALI
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Card. Sandri: Le Chiese d'Oriente ci insegnano la solidarietà e ci fanno riscoprire la fede

Il prefetto della Congregazione per le Chiese orientali: "Nelle disgrazie, ripartono sempre dai valori cristiani". Un pensiero per l’India - “una comunità forte che non si abbatte per le difficoltà” - e un "grazie" ad AsiaNews.

Roma (AsiaNews) - L'Oriente, vicino e lontano, "ha un impulso apostolico e missionario ammirevole, che aiuta l'Occidente a riscoprire la fede cristiana e i valori della solidarietà e dell'ospitalità. Anche nelle difficoltà che derivano dalla guerra e dalle necessità più stringenti, ripartono sempre dai valori cristiani. Sono un esempio". A parlare è il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali.

Il porporato, 69 anni, ha partecipato ieri alla presentazione in Italia della Cnewa (la Catholic Near East Welfare Association), l'agenzia nordamericana con sede a New York - la presiede il cardinale Timothy Dolan - che venne fondata nel 1926 da Pio XI e si occupa di sostenere il "Vicino Oriente cristiano", dal Medio Oriente all'Africa del Nordest passando per l'India.

Ad AsiaNews il cardinale dice: "L'ospitalità è la qualità principale che caratterizza i popoli di rito orientale, una qualità che qui in Occidente dovremmo valorizzare di più. Lo dimostrano l'accoglienza e l'amore che si vedono nei campi profughi. Ma soprattutto, vedendo questa miriade di profughi ed esiliati che deve fuggire dalle guerre - penso soprattutto a quella siriana - colpisce in maniera positiva la solidarietà che viene loro espressa anche da quei fratelli che hanno davvero poco da offrire".

Ma l'opera della Congregazione e della Cnewa non si limita al Medio Oriente: "Voglio mandare un messaggio di ammirazione alla Chiesa indiana, una Chiesa che non si restringe nei suoi tanti limiti ma che ha un impulso apostolico molto forte. Si spingono ad andare oltre tutte le difficoltà per annunciare il messaggio cristiano. Adesso si sta studiando un modo per aiutarli dal punto di vista pastorale, perché la diaspora indiana è una realtà con cui fare i conti. La Chiesa ha come obiettivo quello di essere vicina a tutte queste comunità, in modo che possano mantenere la fede che hanno ricevuto e che portano in Occidente".

"Per aiutarli in maniera concreta - conclude il presule - che cosa possiamo fare? Di certo non bastano le parole di commiserazione e vicinanza, per quanto sincere possano essere. Ci sono gesti concreti che si possono fare in maniera semplice, come donazioni e volontariato, attraverso tante istituzioni cattoliche che operano da tempo per il loro benessere. In questo senso voglio ringraziare AsiaNews per tutte le notizie che fornisce e che rendono conto della situazione in Medio Oriente, ma anche per la sua opera di sensibilizzazione nei confronti dei nostri fratelli qui in Italia". 

 

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