17/07/2020, 08.52
VATICANO - ASIA
Invia ad un amico

Card. Tagle: Stop a debito e guerra, ricetta per la ripresa del Medio Oriente

Il prefetto di Propaganda Fidae e presidente di Caritas Internationalis presenta il Rapporto annuale dell’organizzazione caritatevole. Appelli per un cessate-il-fuoco in Medio Oriente e per una cancellazione del debito alle nazioni più deboli. Il Covid-19 porterà conseguenze disastrose non soltanto in campo sanitario, ma globale. Il testo completo dell’intervento.

Roma (AsiaNews) - Il debito pubblico e le sanzioni internazionali colpiscono soprattutto i civili innocenti di tante nazioni in guerra, e questa è un’ingiustizia che deve essere sanata. Allo stesso modo, il mondo deve prepararsi alle conseguenze della pandemia scatenata dal Covid-19 non soltanto in campo sanitario, ma globale. Lo ha detto ieri il card. Luis Antonio Gokim Tagle, prefetto di Propaganda Fidae, presentando il Rapporto annuale 2019 di Caritas Internationalis (di cui è presidente).

Alla conferenza stampa di presentazione, che si è svolta in streaming a causa delle restrizioni sociali imposte dal virus, hanno partecipato anche il segretario generale di Caritas Internationalis, Aloysius John; il cardinale Wilfrid Fox Napier, presidente di Caritas Sud Africa e Rita Rhayem, direttore di Caritas Libano. Di seguito il testo completo dell’intervento del card. Tagle (traduzione a cura di AsiaNews, testo originale in inglese).

Sono lieto di presentare il Rapporto annuale 2019 in questo cruciale momento di cambiamenti. Questo incontro avviene inoltre in uno spirito di speranza per il futuro, in modo particolare dato che l’umanità si sta confrontando con una gravissima crisi sanitaria che colpisce tutti noi. Il virus Covid-19 ha portato alla luce la fragilità della nostra esistenza.
Papa Francesco ci ha ricordato in maniera continua che siamo davanti a un nuovo inizio, e che il nostro mondo dopo il Covid-19 non può e non deve essere più lo stesso.

Il virus ha posto anche la nostra Confederazione delle Caritas davanti a una situazione senza precedenti, che avrebbe potuto costringerci a interrompere molti programmi e persino alla chiusura di alcuni uffici. Invece, ognuna delle 162 organizzazioni Caritas che operano in circa 200 fra nazioni e territori sono state in grado di rispondere in maniera rapida all’emergenza, aumentando i propri programmi e sfruttando la creatività in modo da poter raggiungere i più vulnerabili, prendersi cura di loro, informarli della pandemia in atto e renderli capaci di proteggersi .

Il 2019 è stato un anno di cambiamenti per Caritas Internationalis: un nuovo Segretario generale alla guida dell’organizzazione, il rinnovamento delle strutture di governance e nuove crisi umanitarie cui rispondere in diverse parti del mondo. La natura globale della sofferenza ci ha resi consapevoli che apparteniamo a una famiglia umana unica, e che abbiamo bisogno gli uni degli altri. Abbiamo iniziato a vedere con più chiarezza l’interconnessione fra gli esseri umani.

Caritas Internationalis è stata un segno di speranza per coloro che sono stati lasciati ai margini della nostra società. Ma non possiamo limitarci alla risposta davanti a un’emergenza. Il nostro compito è quello di accompagnare i poveri e i più vulnerabili, migliorare il loro coinvolgimento nello sviluppo umano e riflettere su come questa pandemia abbia cambiato il contesto in cui viviamo e lavoriamo.

Alla luce di queste sfide, Caritas Internationalis vuole portare nuove risposte adattando visione, orientamenti e strutture per accompagnare la Confederazione verso il 2030. Caritas continuerà a manifestare la cura della Chiesa per i più poveri che noi serviamo, dare voce ai senza voce e promuovere un integrale sviluppo umano e una ecologia integrale, mantenendo la Laudato Si’ come punto focale della nostra azione.

La Caritas invita tutti, e in modo particolare coloro che hanno il potere di prendere decisioni, a essere preparati per le conseguenze drammatiche di questa pandemia non soltanto nel campo della sanità, ma anche al rischio della carestia per milioni di persone.

Oggi non possiamo chiudere gli occhi davanti alle tremende condizioni di vita (in peggioramento) delle popolazioni di Libano, Siria e altre nazioni del Medio Oriente. I cittadini semplici e poveri sono le vittime delle sanzioni economiche. La minaccia del Covid-19 rende le loro già difficili vite ancora più precarie.

Il debito internazionale delle nazioni più povere dell’Africa, di alcune parti dell’America Latina e dell’Asia ha avuto conseguenze sociali ed economiche di grande rilievo. Papa Francesco ha più volte chiesto con urgenza la cancellazione di questo debito, per dare a queste nazioni la possibilità di intraprendere percorsi di ripresa e di sviluppo.

Uno dei maggiori problemi che coinvolge la giustizia sociali è quello della guerra e della violenza che genera. Sono milioni coloro che sono rimasti senza casa, molti sono stati privati dei loro mezzi di sostentamento. Nono possiamo assicurare la dignità umana e lo sviluppo in un contesto di guerra e violenza. Caritas si unisce alla richiesta del Papa per un cessate-il-fuoco globale.

La Caritas prega, agisce e serve per portare l’amore di Gesù e della Chiesa a tutti. In modo particolare ai poveri.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Card. Maradiaga: Il futuro di Caritas “passa dall’Asia, per rispondere ai problemi del mondo”
14/05/2015
Padre Jaeger: una rinnovata Conferenza di Madrid per trasformare in pace il cessate-il-fuoco
07/09/2006
Card. Bo: Con papa Francesco, un cessate-il-fuoco globale per guarire anche il Myanmar
23/04/2020 14:28
Colombo, si dimettono in massa i parlamentari musulmani accusati di terrorismo
04/06/2019 09:01
Segretario Caritas: Un sacerdote a famiglia per ricostruire vite in frantumi (Foto)
28/05/2019 16:42


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”