14/05/2015, 00.00
CARITAS – ASIA
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Card. Maradiaga: Il futuro di Caritas “passa dall’Asia, per rispondere ai problemi del mondo”

di Giulia Mazza
AsiaNews intervista il presidente uscente dell’organizzazione cattolica. Il porporato fa un bilancio dei suoi otto anni di mandato: la risposta pronta a emergenze come Haiti, Fukushima, Cile, Nepal; l’ingresso di nuovi Paesi membri; la crisi dei rifugiati in Medio oriente, “che non finisce mai”.

Roma (AsiaNews) – “Il mandato del Signore è di portare il Vangelo a tutto il mondo, e il 60 per cento della popolazione globale vive in Asia. La propensione del Santo Padre Francesco per l’Asia risponde a questo dato di fatto. E, come ha detto bene nell’Evangelii Gaudium, non per fare proselitismo, ma per condividere quello che abbiamo”. Lo afferma ad AsiaNews il card. Oscar Rodriguez Maradiaga, presidente uscente di Caritas Internationalis, che in questi giorni ospita a Roma la XX Assemblea Generale. Oggi i delegati voteranno per eleggere il successore del porporato, che ha servito l’organizzazione per otto anni.

Un doppio mandato, quello del card. Maradiaga, durante il quale Caritas Internationalis “è cresciuta, sotto ogni aspetto: dai Paesi diventati membri della federazione, all’attuazione dei programmi, fino alla risposta collettiva dinanzi alle emergenze umanitaria avvenute in questi anni”.

Proprio in questi giorni infatti “si è votato per fare entrare nella federazione il Sud Sudan, ora un nuovo Paese membro a tutti gli effetti. Ma penso anche al riconoscimento legale, da parte della Santa Sede, della Caritas come organismo con una personalità giuridica”.

Dal punto di vista dei programmi, sottolinea il presidente uscente, “quasi tutti sono stati portati a termine, come per esempio le grandi campagne contro la fame. Ma la cosa davvero bella è stata vedere il grande spirito di collaborazione tra le diverse organizzazioni. Non c’è stata un’emergenza che non ha visto l’immediata risposta di tutte le Caritas, e ci sono state emergenze gravissime: Haiti, Giappone, Cile, le inondazioni in Pakistan. E poi c’è la crisi dei rifugiati in Medio oriente, che non finisce mai”.

In questo campo il porporato loda “Caritas Iran, Caritas Libano e Caritas Siria, in prima linea dall’inizio e al centro dei conflitti, eppure continuano ad aiutare e servire la popolazione senza sosta”. Un impegno che Caritas Internationalis ha voluto riconoscere visitando lo scorso anno alcuni campi profughi  e organizzando per la prima volta un raduno ad Amman, in Giordania, “proprio per essere vicini ai tanti, tanti rifugiati di Siria, Iraq e Medio oriente”.

Tornando a parlare dell’Asia, il card. Maradiaga spiega che l’attenzione del Santo Padre verso il continente si è tradotta, dal punto di vista pratico, “in una Caritas che è viva e ha tantissimi membri provenienti dall’Asia, impegnati in prima linea e in tutto il mondo. Spesso, quando c’è una crisi, tutti corrono per aiutare, per poi dimenticarsene alla prima nuova emergenza. Quanto sta accadendo in Nepal, una situazione che ci preoccupa enormemente, ci ricorda uno dei nostri compiti primari: lavorare sempre perché non si dimentichi la sofferenza”.

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