24/11/2009, 00.00
TAIWAN
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Card. Tomko: Cattolici, portate giustizia, amore e pace alla società taiwanese

di Annie Lam
Chiuse le celebrazioni per i 150 anni della Chiesa di Taiwan. L’arcivescovo di Taipei sottolinea l’unità, la cooperazione e la capacità dei cattolici di organizzare eventi su larga scala in modo professionale. L’impegno per l’evangelizzazione. Il presidente Ma Ying-jeou ha ringraziato i missionari cattolici per il loro impegno in questi anni.
Taipei (AsiaNews) – La presenza di 17mila fedeli alla celebrazione dei 150 anni della Chiesa cattolica a Taiwan è “significativa” e dimostra l’unità, la cooperazione e la capacità dei cattolici di organizzare eventi su larga scala in modo professionale. Spetta a loro proseguire quell’opera di evangelizzazione che, nell’anno ad essa dedicato, ha portato al battesimo 10mila persone. Le considerazioni fatte ad AsiaNews dall’arcivescovo di Taipei, John Hung Shan-chuan (nella foto) , presidente della Conferenza episcopale regionale cinese, sintetizzano il pensiero di una Chiesa che a dicembre si riunirà per individuare i prossimi passi da compiere sul camino dell’annuncio del Vangelo.
 
Un impegno che, a chiusura delle celebrazioni per i 150 anni di evangelizzazione dell’isola, il card. Jozef Tomko ha chiesto a tutti i cattolici: rafforzare la missione cristiana, portando a tutti, senza distinzione, “giustizia, amore e pace”. Il presidente taiwanese Ma Ying-jeou ha ringraziato la Chiesa per l’impegno nella società di Taiwan.
 
Il card. Tomko ha presieduto la messa di Cristo Re il 21 novembre scorso, davanti a circa 17 mila fedeli radunati nello stadio di Taoyuan, vicino Taipei. Nella sua omelia, il porporato ha sottolineato che le celebrazioni per i 150 anni sono un punto di arrivo ma anche”il punto di partenza per una nuova evangelizzazione”, “una nuova chiamata per continuare e riaccendere gli sforzi di evangelizzazione” a cui tutti i membri della Chiesa, laici e sacerdoti sono chiamati in modo personale.
 
Egli ha detto che attraverso l’evangelizzazione, i cattolici offrono alla società i valori fondamentali del regno di Cristo: “la verità e la vita”, e cioè la via dei 10 comandamenti e soprattutto il comandamento dell’amore a Dio e al prossimo, che sono la base della civiltà dell’amore.
“Noi proponiamo questo messaggio a tutti – ha continuato il cardinale -. Proponiamo senza imporre. Siamo convinti che questo messaggio porta a tutta la società giustizia, amore e pace”.
 
Il card. Tomko ha ricordato l’arrivo a Kaohsiung (sud di Taiwan) dei tre missionari spagnoli dalle Filippine, insieme a cinque catechisti laici cinesi, nel 1859. Tale anno segna l’inizio dell’evangelizzazione dell’isola, dopo alcuni tentativi da parte dei gesuiti nel 1582 e da parte dei domenicani nel 1626.
 
Oggi il “piccolo gregge” di Taiwan, ha detto il porporato, si è arricchito della presenza di immigrati dalle Filippine ed è organizzato in ben sette diocesi.
 
Ricordando le sue visite precedenti nell’isola, nel 1988 e nel 1994, il card. Tomko ha fatto notare i molti cambiamenti: diversi nuovi e giovani vescovi, sacerdoti e personale consacrato, tanti segni di crescita. Eppure, egli ha sottolineato, l’evangelizzazione è ancora agli inizi ed ha citato per questo una frase di Benedetto XVI per la Chiesa di Taiwan: “Alzati e cammina! Sta per iniziare un nuovo periodo della tua storia, il periodo della nuova evangelizzazione”.
 
Il completo messaggio del papa ai cattolici di Taiwan era stato letto al’inizio della celebrazione. In proposito mons. John Hung Shan-chuan, arcivescovo di Taipei afferma che le parole di Benedetto XVI, la presenza del cad. Tomko e l’annuncio dell’elevazione ad arcivescovo titolare di mons. Peter Liu Chen-chung, di Kaohsiung sono la dimostrazione del profondo amore del Papa per la Chiesa dell’isola.
 
Alla cerimonia è intervenuto anche il presidente di Taiwan Ma Ying-jeou, ringraziando i missionari cattolici per il loro impegno in questi 150 anni, con i loro quattro istituti universitari, decine di scuole primarie e secondarie, istituzioni assistenziali e mediche, per portare la pace, il benessere e il progresso a milioni di persone a Taiwan.
 
Il presidente Ma ha pure ricordato la sua infanzia a Wanhua (vicino a Taipei), dove andava a messa con sua nonna, e la sua impressione a vedere le persone della Chiesa distribuire aiuti alla gente della parrocchia. Egli ha avuto un pensiero speciale per un sacerdote molto dotto, che ha dedicato la sua vita al popolo di Taiwan. Anche se egli è ormai morto – ha spiegato Ma – il suo spirito vive nel cuore della gente, diventando un esempio di ciò che significa essere popolo di Taiwan.
In precedenza, il presidente Ma aveva accolto nel palazzo presidenziale il card. Tomko al suo arrivo il 20 novembre.
 
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