15/09/2023, 13.07
CINA-VATICANO
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Card. Zuppi in Cina. Vaticano: "Vie di dialogo". Silenzio di Pechino

Nella missione per la pace in Ucraina affidatagli da papa Francesco il porporato italiano ha incontrato il suo "omologo" cinese Li Hui. La nota della Santa Sede: "Affrontato anche il tema della sicurezza alimentare, auspicando che si sblocchi presto l'esportazione dei cereali". Nessuna dichiarazione dal ministero degli Esteri cinese. Ma da Mosca Lavrov annuncia una possibile nuova tappa del cardinale in Russia.

Pechino (AsiaNews) – Nessuna dichiarazione ufficiale dalla Repubblica popolare cinese sull’incontro avvenuto ieri tra il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, e il rappresentante speciale per gli Affari euroasiatici del governo di Pechino Li Hui. Ma la missione dell’inviato speciale di papa Francesco per “trovare percorsi che portino alla pace” in Ucraina va avanti. E si annuncia una probabile nuova tappa del porporato a Mosca.  

Mentre il cardinale sta rientrando in Italia, nella quotidiana conferenza stampa tenuta dalla portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, oggi non vi è stato alcun accenno all’incontro con il rappresentante del Vaticano avvenuto ieri a Pechino. Né la notizia oggi compare né sul sito filo-governativo Global Times, né sui siti di Xinhua e del China Daily. Nessun accenno nemmeno sul sito degli organismi ufficiali dei cattolici cinesi, a conferma della volontà di Pechino di tenere distinti i piani tra i contatti diplomatici con il Vaticano e la vita della Chiesa in Cina.

Come annunciato dalla stessa Mao Ning due giorni fa, il card. Zuppi ha incontrato Li Hui, ex ambasciatore a Mosca e protagonista di una missione analoga a quella del porporato italiano che lo aveva portato in primavera a contatti con Mosca e Kiev sulla base del vago piano di pace in 12 punti presentato da Pechino. Un incontro tra “omologhi”, dunque, secondo quanto previsto dal protocollo cinese.

Sui contenuti del faccia a faccia, per ora, le uniche notizie restano quelle diffuse dal Vaticano: “Il colloquio, svoltosi in un clima aperto e cordiale - si legge nella nota diramata ieri sera dalla Sala stampa della Santa Sede, quando a Pechino era già notte - è stato dedicato alla guerra in Ucraina e alle sue drammatiche conseguenze, sottolineando la necessità di unire gli sforzi per favorire il dialogo e trovare percorsi che portino alla pace. È stato inoltre affrontato il problema della sicurezza alimentare, con l’auspicio che si possa presto garantire l’esportazione dei cereali, soprattutto a favore dei Paesi più a rischio”.

Intanto, però, dalla Russia è giunta la notizia di un probabile ulteriore viaggio del cardinale Zuppi. In una dichiarazione rilasciata alle agenzie russe il ministro degli Esteri Serghei Lavrov ha annunciato che “l'inviato del papa per l'Ucraina ha in programma un viaggio a Mosca” e le autorità russe sono “pronte” a parlare con lui. È interessante che a parlarne sia proprio Lavrov: in occasione del precedente viaggio del card. Zuppi a Mosca a riceverlo non era stato il capo della diplomazia, ma il consigliere per la politica estera del Cremlino, Yuri Ushakov. L’ulteriore tappa a Mosca dell’inviato di papa Francesco potrebbe essere legata alle iniziative umanitarie per la questione dei bambini ucraini trasferiti in Russia e sulla sorte dei due sacerdoti Ivan Levytskyi e Bohdan Heleta, prigionieri dei russi, la cui vicenda è stata sollevata dal Sinodo greco-cattolico durante il recente incontro a Roma con papa Francesco.

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