31/05/2014, 00.00
INDIA
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Cattolici contro lo stupro alle ragazze dalit: Necessario un cambiamento della società

di Nirmala Carvalho
Per un medico membro della Pontificia accademia per la vita bisogna "combattere contro quelle norme che promuovono la violenza di genere". Negli ultimi 40 aani i casi di stupro sono aumentati del 900%. Vescovo ausiliare di Mumbai: "In famiglia entrambi i genitori devono inculcare i valori di dignità, rispetto, onestà e moralità a figli maschi e femmine".

Mumbai (AsiaNews) - "Questo orribile e tragico gesto mette in luce la violenza contro le donne nella vita di tutti i giorni. La vera sfida è combattere contro quelle norme sociali che promuovono la violenza di genere in India". È quanto afferma ad AsiaNews il dott. Pascoal Carvalho, medico di Mumbai e membro della Pontificia accademia per la vita, riguardo lo stupro e l'omicidio di due ragazze dalit avvenuto il 28 maggio scorso in Uttar Pradesh.

La brutalità dell'aggressione ha scatenato un'ondata di indignazione e proteste nel villaggio e all'estero, in maniera simile a quanto accaduto nel dicembre 2012 con lo stupro di gruppo di New Delhi. "Dopo quel caso - ricorda Carvalho - nella nazione è maturata una coscienza su questioni come la giustizia di genere e i diritti e la sicurezza delle donne".

Tuttavia, i dati sembrano confermare che c'è ancora molto da fare, soprattutto in termini di sensibilizzazione sociale. "Secondo il National Crime Record Bureau - sottolinea il medico - i casi di stupro registrati sono aumentati di quasi il 900% negli ultimi 40 anni. Anche il numero di donne vittime di traffico umano è alto e secondo il rapporto 2010 dell'Asia Foundation il 90% della tratta avviene all'interno dei confini nazionali. Infine, la violenza contro le donne non è perpetrata solo - o soprattutto - da sconosciuti: nella maggior parte dei casi sono agenti dello Stato, mariti e familiari".

In aggiunta "una recente indagine condotta dalla National Commission for Women  ha stabilito che l'88,9% degli omicidi d'onore sono commessi da membri della famiglia. Secondo la 2011 International Men and Gender Equality Survey, quasi un indiano su quattro ha commesso violenza sessuale a un certo punto della sua vita".

Nell'arcidiocesi di Mumbai, spiega ad AsiaNews il vescovo ausiliare Savio Fernandes, "organizziamo diversi programmi a vari livelli, con l'obiettivo di sensibilizzare la popolazione sui crimini contro le donne e aiutare ciascuno a essere agente di cambiamento".

In tal senso, il primo lavoro deve essere fatto all'interno della famiglia. "La famiglia l'unità di base della società - spiega il vescovo - perché tutto quello che accade al suo interno si riflette su larga scala nella società. Per questo è tra le mura di casa che bisogna iniziare a inculcare i valori di dignità, rispetto, onestà e moralità. È un'educazione che deve partire dalla madre e dal padre e rivolgersi a tutti i figli, maschi e femmine. In tale modo, uguaglianza e rispetto si rifletteranno nella società. Al contrario, se tratteranno il figlio maschio come superiore e la femmina come inferiore, la disparità e la disuguaglianza si rifletteranno anche nella società".

 

 

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