16/02/2008, 00.00
PAKISTAN
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Chiesa pakistana: “partecipazione attiva” al voto di lunedì

di Qaiser Felix
Si chiude oggi a mezzanotte la campagna elettorale per le elezioni del 18 febbraio. La comunità cristiana è chiamata a non disertare le urne. Si prevede una consultazione popolare ad alta tensione in alcune aree dichiarate “molto sensibili”.
Islamabad (AsiaNews) – Insicurezza, scontento politico e scarsa fiducia nella possibilità di un voto trasparente non tratterranno i cristiani in Pakistan dal recarsi alle urne il 18 febbraio prossimo per le attese elezioni generali e provinciali. “I cristiani devono partecipare attivamente alla consultazione -  dichiara ad AsiaNews Peter Jacob, segretario della Commissione episcopale Giustizia e Pace (Ncjp) - dobbiamo rafforzare il sistema democratico, che invece le forze estremiste vogliono danneggiare". “La gente – continua – deve capire che il loro voto può giocare un ruolo importante nella riforma del sistema. Non siamo d’accordo con chi vuole boicottare le elezioni e invitiamo tutti ad esprimere la propria preferenza ai seggi”. Secondo p. Bonnie Mendes, sacerdote cattolico e direttore dello Human Development Centre, “per quanto riguarda il sistema elettorale abbiamo fatto progressi con l’adozione dell’‘elettorato congiunto’ (a differenza di quanto avveniva sino ad ora, con liste separate per le minoranze, ndr), ma non siamo ancora soddisfatti dal sistema rappresentativo del presidente Musharraf alle due Camere del Parlamento; i cristiani devono lavorare ancora molto per partecipare attivamente alla vita politica”. Jacob sottolinea come punto positivo il recente coinvolgimento delle minoranze religiose al movimento dei diritti civili che si batte per l’indipendenza del sistema giudiziario, lo stato di diritto e la libertà di espressione. Il segretario della Ncjp esprime, infine, soddisfazione per la candidatura di 13 non musulmani alle elezioni generali per seggi non riservati.
 
I numeri delle elezioni
Alla mezzanotte di oggi si chiude ufficialmente la campagna elettorale. Lunedì i pakistani voteranno per il rinnovo della Camera bassa dell'Assemblea nazionale e per le Assemblee delle quattro province (Punjab, Sindh, Balochistan e North West Frontier Province). Sono 39 i non musulmani che corrono per i 10 seggi riservati all’Assemblea nazionale; mentre 104 quelli candidati per i 23 seggi riservati a livello provinciale.  I seggi elettorali in tutto il Paese sono 64.176. Il ministero degli Interni ne ha dichiarati 8.928 come “molto sensibili”, 19.380 come “sensibili” e 35.868 “normali”. Ieri è stato completato il dispiegamento di 81mila uomini delle forze armate che garantiranno insieme agli agenti della polizia provinciale il pacifico svolgimento delle elezioni. Secondo cifre del dicastero degli Interni, quasi mille osservatori internazionali e giornalisti e circa 20mila osservatori locali seguiranno l’appuntamento elettorale. Le autorità, però, hanno vietato a media e osservatori internazionali di entrare nei distretti “ad elevata sensibilità” durante il voto. Allo stesso tempo il ministero dell’Informazione ha chiarito che reporter e osservatori possono visitare le zone “sensibili” ma a loro rischio e pericolo.
Tutte le minoranze religiose più consistenti parteciperanno alle elezioni, tranne gli ahmadi. Questi diserteranno le urne in segno di protesta contro la presenza della voce “religione” nelle schede elettorali e le liste separate per la loro comunità.
 
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