14/04/2004, 00.00
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Cinesi rapiti in Iraq: una paga da 3 dollari al giorno

Hong Kong (Asianews/SCMP) – Gli italiani rapiti in Iraq – legati al giro dei mercenari, delle guardie del corpo e della sicurezza – guadagnavano fra i 900 e i 1000 dollari al giorno. I 7 lavoratori cinesi rapiti e liberati a Falluja guadagnavano soltanto 3 dollari al giorno.

Il giornale di lingua inglese South China Morning Post,  edito ad Hong Kong, pubblica oggi un piccolo reportage sui retroscena sulla vita dei rapiti. Essi sono stati invitati ad andare in Iraq, con la promessa di lauti guadagni: salari fra i 5 mila e i 6 mila yuan ( 625-750 euro). Secondo il quotidiano cinese Jiefang, essi hanno dovuto pagare 23800 yuan  ciascuno (circa 3 mila euro) a un intermediario per essere accettati nel gruppo degli emigranti. Nel Fujian, la provincia di provenienza,  gli uomini che sono pescatori e contadini, potevano guadagnare fino a 900 yuan al mese ( circa 100 euro).

I 7 uomini, con età da 18 anni a 49, erano andati in Iraq per ridipingere un hotel. Quando sono arrivati, sono stati messi a fare lavori pesanti, pagati appena per sopravvivere.

Lin Kongmin, 18 anni è il più giovane del gruppo. Suo zio Lin Zhenghua ha detto che la sua famiglia non sapeva che ci fosse la guerra in Iraq. La famiglia ha tuttora problemi economici. Il padre di Lin Kongmin ha avuto da poco un colpo al cuore e ha bisogno di lavorare per mantenere altri due bambini.

Un fatto curioso è che le autorità del Fujian hanno da tempo messo in guardia gli abitanti sui rischi che si corre andando a lavorare in Iraq. Ma organizzazioni che raccolgono manodopera distribuiscono ovunque pubblicità offendo lavoro in Iraq. Il padre di Lin Jingbing, un altro dei cinesi rilasciati, ha detto che "un intermediario" è andato da lui "dicendo che la guerra era finita. Egli ha detto che in Iraq vi erano progetti del valore di milioni di yuan e che c'era bisogno di un lavoratore come mio figlio".

Le autorità affermano di non aver mai dato permessi per lavorare o viaggiare in Iraq. Eppure i 7 ostaggi avevano il permesso. Non si sa quando e dove lo abbiano ricevuto.

 

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