Colombo, allarme farmaci: la produzione locale rischia di crollare al 5%
La Sri Lanka Pharma Manufacturers Association: senza il rinnovo degli accordi col governo si profilerebbe un calo dall’attuale copertura del 25% della richiesta (già molto più basso rispetto a tutti gli altri Paesi dell'Asia Meridionale). Malgrado gli investimenti e l’incremento della capacità produttiva dal 2015, il settore resta fragile, ostacolato da lentezze burocratiche. I produttori ad AsiaNews: "Riacquisto fondamentale per sviluppo del mercato locale".
Colombo (AsiaNews) - La Sri Lanka Pharma Manufacturers Association (SLPMA) avverte che la produzione farmaceutica nel Paese potrebbe crollare al 5% della richiesta nazionale. Nonostante Colombo dagli anni 60 abbia intensificato la produzione farmaceutica insieme ai vicini dell’Asia del Sud - India, Bangladesh e Pakistan -, rimane fortemente dipendente dalle importazioni che riforniscono oltre l’80% dei suoi prodotti di settore. La situazione è paragonata all’autosufficienza di New Dheli, con lo status di “farmacia del mondo”, di Dhaka (oltre il 95%), con esportazioni in 157 Paesi, e di Islamabad (70%).
L’Autorità Nazionale di Regolamentazione dei Medicinali (NMRA), ente regolatore dei prodotti farmaceutici, presenta per di più problematiche di sistema, tra cui la carenza di personale, e un processo di registrazione lungo e macchinoso, che richiede da uno a due anni per essere completato. Come ha rivelato Nalin Kannangara, presidente della SLPMA, durante la sessione che ha seguito l’assemblea generale annuale a Colombo di venerdì scorso, “la produzione farmaceutica nazionale potrebbe crollare al 5% dall’attuale 25%, senza la proroga degli accordi di riacquisto”.
Attualmente, le aziende locali producono oltre 250 prodotti, soddisfacendo il 30% del fabbisogno farmaceutico nazionale. Risulta quindi necessario rafforzare la produzione farmaceutica locale per garantire la sicurezza sanitaria e farmaceutica. Secondo alti funzionari della Medical Supplies Division (MSD), “il governo è impegnato a promuovere i produttori locali con un’assistenza sostenibile offrendo la garanzia di riacquisto. Attualmente, la garanzia di riacquisto è valida fino alla fine dell’anno. Stiamo preparando tutti i documenti necessari per estenderla per altri cinque anni e facilitare le nuove registrazioni”.
Nel 2015 è stato introdotto un patto di riacquisto da parte di un partenariato pubblico-privato, con circa 200 milioni di dollari di investimenti privati, che ha portato a nuove strutture e a far crescere la SLPMA fino a 25 aziende associate che forniscono il governo. Inizialmente, i risultati sono stati tangibili: nel 2015, i produttori locali fornivano solo 17 prodotti al governo, mentre oggi ne forniscono oltre 250, soddisfacendo il 30% del fabbisogno. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, non esiste un patto di riacquisto, il che comporta un calo della quota di mercato dei produttori locali.
Diversi produttori farmaceutici locali hanno parlato ad AsiaNews della loro situazione. Come rivelato da Vijitha Prematilake, Dushyantha Caldera e Samantha Jayalal, attualmente i produttori devono affrontare diverse sfide. “Una decina di anni fa, i produttori locali sono stati aiutati attraverso un patto di riacquisto, che scadrà quest’anno - hanno spiegato -. La tempistica per il rinnovo non è chiara e ciò comporta incertezza per le aziende che hanno investito somme significative nella creazione di impianti”.
Secondo i produttori il mancato riacquisto annullerebbe i progressi ottenuti a partire dal 2015. “Secondo quanto riferito dalla SLMPA, il governo potrebbe non prorogare il patto, il che renderebbe impraticabile l'investimento di 200 milioni di dollari”, hanno continuato. “Con una significativa perdita di entrate, mettendo a rischio le aziende e sprecando gli investimenti in Ricerca e Sviluppo. Abbiamo investito una cifra significativa, eppure questo si tradurrà in una perdita significativa”.
“Il rinnovo del patto di riacquisto rappresenta una duplice sfida, soprattutto per la tempistica del rinnovo e per l’assegnazione delle quantità, che scoraggiano ulteriori investimenti nell’aggiornamento delle strutture, in termini di sviluppo del mercato privato - hanno aggiunto -. Una sfida importante per i produttori locali è quella di entrare nel mercato della prescrizione, dato che molti importatori stanno già dominando questo settore”. Insomma, la situazione potrebbe peggiorare in caso di incertezze globali come pandemie, conflitti e aumento dei costi sanitari.
02/02/2022 11:55