Come le rotte aeree stanno ridisegnando il commercio in Asia meridionale
L'India vorrebbe chiedere alla Cina di aprire un corridoio di volo sopra lo Xinjiang, nonostante l’area sia altamente militarizzata. Le tensioni con il Pakistan hanno portato Islamabad a chiudere lo spazio aereo ai velivoli indiani, causando ad Air India perdite stimate in oltre 450 milioni di dollari l’anno. Nel frattempo le chiusure dei valichi terrestri tra Pakistan e Afghanistan stanno paralizzando il commercio regionale, per cui Ariana Afghan Airlines ha deciso di abbassare le tariffe verso i mercati indiani.
New Delhi (AsiaNews) - Anche le rotte aeree tra i Paesi dell’Asia meridionale riflettono le nuove alleanze che si vanno formando nella regione. Secondo quanto raccontato da Reuters nei giorni scorsi, la compagnia di bandiera Air India sta facendo pressioni sul governo indiano affinché convinca la Cina a consentire il passaggio nello spazio aereo sopra la regione dello Xinjiang.
Questo permetterebbe di accorciare le rotte, in un momento in cui i costi per la compagnia stanno aumentando a causa della chiusura dello spazio aereo pakistano. I voli diretti tra India e Cina, sospesi dopo lo scontro militare di giugno 2020 nelle aree di confine sull’Himalaya, sono ripresi solo poche settimane fa.
La necessità di questa rotta alternativa sottolinea il devastante costo finanziario causato dalle attuali restrizioni di volo. Air India ha stimato che l’impatto della chiusura dello spazio aereo pakistano sui propri profitti ammonti a 455 milioni di dollari all’anno. Dato che la perdita fiscale della compagnia per il 2024-25 è stata di 439 milioni di dollari, si tratta di un onere aggiuntivo non da poco.
Per alcune rotte, a causa della proliferazione dei conflitti, i costi del carburante sono aumentati fino al 29% e i tempi di viaggio si sono allungati fino a tre ore. Le rotte dirette da Mumbai e Bangalore a San Francisco, per esempio, "stanno diventando non redditizie", secondo la compagnia. Air India ha inoltre stimato che passando per la città di Hotan, nello Xinjiang, potrebbe ridurre le perdite di circa 1,13 milioni di dollari a settimana.
Tuttavia, lo spazio aereo che Air India sta cercando di utilizzare non è un semplice corridoio civile. È circondato da montagne che superano i 6mila metri di altitudine e pongono rischi per la sicurezza. Inoltre si tratta di una zona che ricade sotto il controllo del Comando del teatro occidentale dell’Esercito popolare di liberazione per l’estesa presenza di sistemi di difesa aerea, inclusi droni e missili.
Per Delhi l’apertura di questa rotta potrebbe essere l’unica possibilità per risanare i conti di Air India. Nei giorni scorsi l’Autorità aeroportuale del Pakistan ha emesso un avviso che estende il divieto di utilizzo dello spazio aereo per gli aerei indiani fino al 24 dicembre.
La misura è entrata in vigore dopo lo scoppio delle tensioni tra India e Pakistan a fine aprile, quando un attacco terroristico a Pahalgam, nella regione contesa del Kashmir, ha ucciso 26 indiani, provocando una dura reazione da parte di Delhi che lanciato un attacco missilistico contro il Pakistan. In risposta alla decisione dell’India di sospendere il Trattato sulle acque dell’Indo, Islamabad ha annunciato la chiusura del proprio spazio aereo a tutte le compagnie aeree di proprietà o gestite dall’India. La stessa autorità aeronautica pakistana ha però riportato un deficit di 4,1 miliardi di rupie in agosto.
L’India, nel frattempo, sta rimodellando le proprie alleanze anche in un’altra direzione: nel tentativo di rilanciare le esportazioni, bloccate a causa delle chiusura dei confini tra Islamabad e Kabul, Ariana Afghan Airlines, la compagnia aerea di bandiera nazionale dell’Afghanistan, ha annunciato che dimezzerà le tariffe per il commercio con l’India, una decisione presa in base alle direttive dell’ufficio del vice ministro capo economico dei talebani. Anche tra Pakistan e Afghanistan le tensioni sono aumentate nei mesi scorsi, soprattutto a causa del sostegno che Kabul continua a offrire (secondo Islamabad) ai talebani pakistani, principali responsabili dell’aumento degli attentati terroristici nel Paese.
Ariana Afghan Airlines ha dichiarato che la mossa punta a sostenere i produttori e i commercianti afghani nell'accesso ai mercati internazionali. Secondo Kabul, infatti, le perdite derivanti dalla chiusura dei valichi di frontiera con il Pakistan si aggirano intorno ai 200 milioni di dollari al mese. Secondo l’Autorità nazionale afghana di statistica, nei primi tre trimestri del 2025 Kabul ha importato merci dal Pakistan per un valore di 1,241 miliardi di dollari, pari al 12,8% delle sue importazioni totali. Le esportazioni afghane verso il Pakistan nello stesso periodo sono state pari a 432,7 milioni di dollari, che corrispondono al 38,3% delle esportazioni totali dell'Afghanistan.
Allo stesso tempo, però, anche Islamabad rischia di perdere fino a 150-170 milioni di dollari se l’interruzione si dovesse prolungare ulteriormente, mettendo soprattutto a rischio i commerci della provincia del Khyber Pakhtunkhwa che confina con l’Afghanistan e dove i prezzi di frutta e verdura sono già aumentati. Di fronte a questo stallo, i talebani hanno intensificato l’uso del porto iraniano di Chabahar e le rotte che attraversano l’Asia centrale.
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