20/02/2004, 00.00
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Comunità sotterranee: maggiore persecuzione dopo l'incendio del tempio

Pechino (AsiaNews) – L'incendio del tempio, che ha causato la morte di 40 persone anziane lo scorso 15 febbraio, alimenta nel Zhejiang una nuova ondata di persecuzione verso le religioni non registrate, bollate come "pratiche superstizione". Ma una nuova campagna per distruggere le comunità sotterranee è già stata lanciata a livello nazionale fin dal mese scorso.

A gennaio, Jia Qinglin, presidente della Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese, durante un raduno a livello nazionale, ha spinto tutti i settori del partito a impegnarsi ancora di più a vigilare sulle attività religiose, soprattutto verso i gruppi religiosi legati con comunità religiose all'estero. Egli ha detto che l'energia del popolo deve essere piuttosto guidata verso la costruzione di una società prospera. Il Consiglio di Stato ha stanziato all'Ufficio per gli Affari Religiosi (UAR) una somma di 450 milioni di yuan (circa 56 milioni di euro) per raccogliere un gruppo di quadri esperti ed eliminare i gruppi religiosi sotterranei. Una fonte ecclesiale a Pechino ha precisato il programma dell'UAR: "in pratica le comunità sospette devono essere sradicate e al loro posto bisogna far sorgere forze 'patriottiche'".

L'incendio del tempio di Wufeng (Haining, Zhejiang) viene adesso usato come "esempio" degli effetti prodotti dalla "superstizione e stupidità" dei credenti. Un cristiano di Hangzhou ha detto: "Ora, dopo l'incendio di Haining, l'Ufficio provinciale sta giustificando la persecuzione con motivi legati alla sicurezza e all'incolumità pubblica".

Le autorità locali  del villaggio di Wufeng hanno sottolineato che "si deve fare di tutto per assicurare la stabilità nel villaggio". Chen Jianliang, 44 anni, il capo spirituale del gruppo pseudo-buddista, è stato arrestato insieme a due donne, anche loro "organizzatrici della superstizione".

Il Dipartimento Provinciale per la sicurezza e la prevenzione degli incendi ha formato 11 unità di lavoro per distruggere ogni luogo di incontro non autorizzato nella provincia del Zhejiang e ha condannato "le pratiche superstiziose" per aver causato delle morti.

Il tempio buddista era stato distrutto 3 volte e per 3 volte era stato riedificato dai fedeli. Essi si radunavano per pregare il Budda e divinità popolari, accendendo candele e bastoncini d'incenso. L'agenzia Xinhua ha detto che le autorità avevano distrutto il tempio per frenare la partecipazione del villaggio a queste attività: "La demolizione – aggiunge Xinhua – non ha scosso di un millimetro la sciocca fede degli abitanti, ha anzi spinto le donne anziane a  mettersi insieme. Tutte hanno partecipato a costruire la tettoia [il tempio –ndr] usando materiale infiammabile, come bambù e coperte".

L'agenzia di stato si domanda perché le autorità locali non hanno fermato il raduno già l'anno scorso e perché hanno permesso agli abitanti di continuare le loro devozioni nel precario tempio-tettoia, dedicato alla divinità locale Guan Di.

In realtà gli abitanti di Wufeng accusano il governo: se le autorità non avessero distrutto il tempio originale, loro non avrebbero usato la struttura precaria infiammabile.

L'incidente sta diventando una delle questioni più scottanti per le autorità. I giornalisti hanno ricevuto indicazioni di usare solo dispacci della Xinhua per trattare l'argomento. Nello stesso tempo il governo – forse per tacitare le critiche - ha promesso di regalare 10 mila yuan (circa 1200 euro) per ogni vittima alle famiglie colpite.

Le autorità del Zhejiang sono note da tempo per le distruzioni sistematiche di templi e chiese illegali. Nel 2003 sono state distrutte 10 chiese domestiche attorno alla capitale provinciale, Hangzhou. Altri 392 templi e chiese sono stati chiusi nella zona di Deqing. Diverse costruzioni sequestrate sono usate come luogo di intrattenimento.

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