05/01/2012, 00.00
PAKISTAN
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Cristiani pakistani ricordano Salman Taseer, gli estremisti celebrano l’assassino

di Jibran Khan
A un anno dalla morte del governatore del Punjab veglie di preghiera e manifestazioni in molte zone del Paese. La famiglia in ansia per la sorte del figlio Shahbaz, da sei mesi nelle mani dei rapitori. Vescovo di Islamabad: “pietra miliare” negli omicidi a sfondo confessionale. Fondamentalisti offrono 100 milioni di rupie per la “pistola santa”.
Lahore (AsiaNews) – L’assassinio di Salman Taseer, freddato a colpi di pistola da una guardia del corpo il 4 gennaio 2011 a Islamabad, costituisce una “pietra miliare” nella storia degli omicidi a sfondo confessionale. È quanto afferma ad AsiaNews mons. Rufin Anthony, vescovo della capitale, a un anno di distanza dalla morte del governatore del Punjab, ucciso per aver difeso la cristiana Asia Bibi e chiesto una revisione delle famigerate leggi sulla blasfemia. “Ha messo a tacere – continua il prelato – tutti coloro i quali osavano prendere parola contro il fanatismo” e oggigiorno “i seguaci dell’oscurità sono più sfrontati che mai”. Egli aggiunge che “vi sono molte questioni irrisolte da affrontare” e “dobbiamo riuscire a dialogare senza paura” per il bene del Pakistan.

Salman Taseer è stato ucciso dalla guardia del corpo Mumtaz Qadri per le sue posizioni a difesa di donne, poveri e cristiani. Il 4 marzo 2011, a soli due mesi di distanza, gli estremisti hanno massacrato anche il ministro cattolico per le Minoranze Shahbaz Bhatti, in una spirale di violenza che colpisce chiunque si opponga alla famigerata “legge nera” come l’aveva definita il governatore del Punjab.

Ieri la famiglia di Taseer ha organizzato una veglia di preghiera nella casa di Calvary Ground, a Lahore. Esponenti della società civile e associazioni per i diritti umani hanno accompagnato i parenti sulla tomba dell’uomo; il pensiero è corso anche al figlio di Salman Taseer, Shahbaz, sequestrato nell’agosto scorso e ancora nelle mani dei rapitori. Fonti governative riferiscono che è vivo e sarebbe nascosto nelle aree tribali controllate dai talebani.

Pervaiz Rafique, membro dell’Assemblea provinciale del Punjab, ha ricordato l’opera di Taseer a favore degli oppressi e per “la difesa di una donna innocente [Asia Bibi]”. Egli, continua il politico, “non ha cambiato di una virgola le proprie posizioni” anche dopo aver assunto l’incarico di governatore, compiendo un enorme lavoro sul piano sociale e di volontariato “senza mai pubblicizzarlo”. L’attivista per i diritti umani e politico Zeeshan Joseph ricorda la strenua difesa “di una donna cristiana”, una delle ragioni della sua morte, e invita a punire anche quanti difendono il suo assassino e ne esaltano il crimine.

Gli attivisti di Apma (All Parties Minorities Alliance) hanno tenuto una fiaccolata nei pressi del Circolo della stampa di Lahore, per rendere omaggio alla memoria del governatore.

Tuttavia, l’anniversario della morte di Salman Taseer è diventato occasione di manifestazioni e marce anche per i fondamentalisti islamici pakistani, che celebrano il suo assassino come un eroe da ammirare. Il gruppo Tahaffuz Namoos-i-Rasalat Mahaz (Tnrm) ha inscenato una dimostrazione di piazza nel centro di Lahore. Il leader Allama Muhammad Tahir Tabassum ha chiesto al governo di mettere all’asta la pistola usata per uccidere il governatore e il Sunni Ittehad Council si dice pronto a sborsare 100 milioni di rupie – più di un milione di dollari – per acquistare la “pistola santa”. Mumtaz Qadri è stato condannato a morte in primo grado e l’Alta corte di Islamabad deve ancora iniziare il processo di appello a suo carico.
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