30/10/2008, 00.00
SIRIA
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Decine di migliaia di siriani per una “spontanea” manifestazione anti-Usa

Slogan contro gli americani e foto del presidente Assad nella protesta contro l’attacco condotto domenica da elicotteri americani all’interno del territorio siriano e che ha causato otto morti.
Damasco (AsiaNews/Agenzie) – Decine di migliaia di siriani hanno dato vita, oggi a Damasco, ad una “spontanea” manifestazione contro il raid americano a Abu Kamal, cittadina prossima al confine con l’Iraq. Cartelli con le foto del presidente Bashar al Assad e scritte come “No al terrorismo americano” o “Allah, la Siria, Bashar” campeggiano sugli striscioni.
 
I manifestanti si sono radunati in piazza Youssef Admeh, nel centro della città, e si sono diretti verso l’ambasciata americana, distante circa un chilometro e mezzo. Intorno all’edificio, da questa mattina presto, centinaia di agenti in tenuta antisommossa e due mezzi antincendio. Tutto lascia pensare che la programmata “ira” della folla non supererà certi limiti.
 
La manifestazione di oggi, peraltro, fa seguito a quella analoga che ieri è stata organizzata a Abu Kamal, la cittadina ove è avvenuto l’attacco che, secondo i siriani ha provocato la morte di “otto innocenti civili” e secondo gli americani aveva per obiettivo il responsabile dell’organizzazione di al Qaeda in Siria. “Migliaia di manifestanti arrabbiati”, secondo l’agenzia statale SANA, sono scesi per le strade della cittadina per “protestare contro l’efferato attacco” americano. Negli interventi, secondo la stessa fonte, “è stato sottolineato che l’aggressione americana rappresenta una flagrante violazione delle leggi internazionali ed è stato chiesto alla comunità internazionale di farsi carico della responsabilità di questo crimine degli americani contro civili innocenti”.
 
L’ambasciata americana a Damasco già ieri aveva annunciato la sua “temporanea” chiusura per oggi. Analogo annuncio è stato dato per la scuola ed il centro culturale americani dei quali il governo siriano ha ordinato la chiusura, come misura di rappresaglia per l’attacco.
 
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