Dhaka, leader islamici contro i maestri di musica a scuola: insegnate il Corano
Dietro la controversia la richiesta di capi e movimenti musulmani di cancellare la circolare governativa per l’assunzione nelle primarie pubbliche di insegnanti di musica. La definiscono una scelta “islamofoba”. Insorge la società civile che difende la laicità degli istituti. Lo scontro specchio delle tensioni profonde fra chi sostiene la sharia e chi difende la Costituzione.
Dhaka (AsiaNews) - Una controversia sempre più aspra sul ruolo della cultura e della religione nel sistema dell’istruzione primaria in Bangladesh sta scatenando un dibattito pubblico e alimentando tensioni che hanno coinvolto anche la sfera politica. Alla base dello scontro la richiesta di alcuni leader islamici di annullare una circolare governativa, che prevede l’assunzione di insegnanti di musica nelle scuole primarie pubbliche, insistendo affinché vengano nominati al loro posto dei docenti di religione [musulmana].
La richiesta è stata avanzata dal National Ulama MashayekhAimma Parishad, un consiglio di studiosi e leader religiosi musulmani, durante un seminario nazionale tenutosi ieri presso l’Institution of Diploma Engineers Bangladesh (Ideb) a Dhaka. All’evento hanno partecipato esponenti di vari partiti e organizzazioni islamiche, che minacciano proteste di piazza se le loro richieste non fossero state soddisfatte.
Al riguardo è già stata annunciata una manifestazione per venerdì 19 settembre, in programma al cancello nord della moschea Baitul Mukarram dopo le preghiere del Jummah a mezzogiorno. Mufti Syed Rezaul Karim, ameer del Movimento Islamico del Bangladesh, ha criticato la mossa del governo. “Cosa sta cercando di fare il governo nominando insegnanti di musica?. La circolare deve essere immediatamente annullata - ha intimato - e devono essere nominati insegnanti di religione”.
Altri ancora hanno inquadrato la questione come una minaccia all’identità islamica. Jalaluddin, segretario generale del Khilafat Majlis, ha denunciato una “cospirazione volta a rendere islamofoba la generazione futura”. Maulana Nurul Huda Faizi, presidente dell’Ulama MashayekhAimma Parishad, ha aggiunto: “Dobbiamo sradicare la cultura negativa. La carenza di insegnanti di religione nelle scuole deve essere eliminata”.
Il dibattito si è intensificato in seguito alle osservazioni di Maulana Mujibur Rahman Hamidi, Nayeb Ameer del Bangladesh Khilafat Movement, che ha parlato durante una manifestazione il 12 settembre. “Il 90% degli studenti delle scuole primarie proviene da famiglie musulmane” ha affermato. “Non sanno leggere il Corano né eseguire correttamente le preghiere. Il governo deve assumersi la responsabilità di insegnare il Corano. Lo Stato - accusa - non può utilizzare i fondi pubblici per promuovere la danza e il canto”. Il leader musulmano si è anche opposto alla nomina di insegnanti transgender, definendola parte di una “decisione islamofoba”.
Tuttavia, queste richieste hanno suscitato forti critiche da parte della società civile e della componente laica del Paese. Ain o Salish Kendra (Ask), una delle principali organizzazioni per i diritti umani, ha condannato queste richieste definendole divisive e incostituzionali. In una nota il coordinatore senior Abu Ahmed Faizul Kabir ha affermato: “Questa richiesta non solo è fuorviante, ma è anche un tentativo deliberato di diffondere divisione e odio nella società”. Egli ha sottolineato che la Costituzione del Bangladesh garantisce a ogni cittadino il diritto di praticare la propria cultura e di partecipare all’arte e alla letteratura.
“La musica e l’arte sono state parte integrante della storia del Bangladesh, dal movimento linguistico alla guerra di liberazione e alle lotte democratiche” ha proseguito Kabir. “L’istruzione musicale non è solo intrattenimento, ma favorisce lo sviluppo mentale, l’educazione morale, la creatività e la tolleranza”. L’Ask ha poi avvertito che la cancellazione delle nomine degli insegnanti di musica indebolirebbe la cultura nazionale e rischierebbe di danneggiare le fondamenta dell’unità sociale. “Sebbene la necessità di insegnanti di religione possa essere discussa separatamente, è inaccettabile utilizzare tale richiesta per minare l’elemento culturale” legato all’istruzione scolastica. “Tali sforzi - si legge nella dichiarazione - ostacolano lo sviluppo e minacciano lo spirito pluralistico della nostra società”.
In realtà lo scontro riflette tensioni più profonde tra i valori religiosi conservatori e i principi laici e inclusivi sanciti dalla Costituzione nazionale. Mentre il governo subisce pressioni da entrambe le parti, il futuro dell’educazione culturale e religiosa nelle scuole primarie rimane incerto. Un insegnante cattolico in pensione, che ha chiesto di rimanere anonimo, ha dichiarato ad AsiaNews che la situazione delle minoranze religiose è peggiorata dalla caduta del governo di Sheikh Hasina il 5 agosto dello scorso anno. “I gruppi islamisti - sottolinea - stanno ora affermando la loro influenza in modo più aperto”. “La richiesta di sostituire gli insegnanti di musica con religiosi nelle scuole primarie fa parte di una più ampia spinta a rimodellare il panorama culturale ed educativo del Paese. Se questa tendenza continuerà, diventerà sempre più difficile - conclude - per le minoranze religiose come noi vivere e praticare liberamente la nostra fede in Bangladesh”.
18/09/2021 09:57
19/05/2025 12:30