25/09/2025, 11.37
BANGLADESH
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Dhaka ricorda Chowdhury, imprenditore cristiano e modello di etica in dialogo fra le fedi

di Sumon Corraya

Il Bangladesh celebra il centenario dalla nascita di un uomo d’affari ancora oggi fonte di ispirazione per tanti nel Paese. Figura di spicco nella comunità battista, morto nel 2012, ha testimoniato la forza dell’integrità al di là delle barriere religiose. I figli ne hanno raccolto l’eredità e creato una fondazione per portare avanti i suoi progetti: tre le nuove iniziative una clinica mobile per fornire assistenza sanitaria gratuita alle comunità a basso reddito a Dhaka

Dhaka (AsiaNews) - “Se ami le persone, Dio ti amerà” era solito ripetere Samson H. Chowdhury, uno degli imprenditori più rispettati del Bangladesh. Ancora oggi, in occasione del centenario della sua nascita il 25 settembre 1925, la sua vita e la sua eredità continuano a ispirare generazioni di leader aziendali, riformatori sociali e comunità religiose di fede diversa in tutto il Paese.

Cristiano devoto, Chowdhury era una figura di spicco nella comunità battista all’interno della quale ha ricoperto la carica di vicepresidente dell’Alleanza Battista Mondiale e ha guidato più volte la Bangladesh Baptist Church Fellowship. La sua fede ha plasmato i suoi valori, ma negli anni si è profuso anche per rafforzare il dialogo fra fedi, mentre la testimonianza di carità ha saputo superare i confini dell’appartenenza religiosa e del Paese, divenendo esempio anche all’estero. Rispondendo a una richiesta dei dipendenti musulmani della Sabazpur Tea Estate, egli ha contribuito a fondare la Suzaul Madrasah, riflettendo il profondo impegno per l’armonia confessionale.

Ecco perché Samson H. Chowdhury rimane un simbolo di imprenditoria etica e leadership compassionevole, mentre la nazione celebra il suo centenario in una festa che unisce cristiani e musulmani. La sua eredità è un monito per quanti hanno avviato un’attività imprenditoriale, perché il lavoro non sia ispirato solo al guadagno ma sia anche all’insegna dei valori di amore e umanità, che rappresentano una forza positiva e propositiva. Nato il 25 settembre di cent’anni fa nel villaggio di Aruakandi a Gopalganj, il percorso di Chowdhury da umili origini alla guida di uno dei più grandi conglomerati industriali del Bangladesh è una testimonianza “del potere dell’integrità, della visione e della compassione”.

L’imprenditore cristiano è morto il 5 gennaio 2012 all’età di 86 anni, lasciando un’eredità che va oltre il mondo degli affari. Il percorso imprenditoriale di Chowdhury è iniziato nel 1952, quando ha lasciato il suo lavoro presso le Poste per entrare nella farmacia di suo padre a Pabna. Quattro anni dopo, ha chiesto un prestito a suo padre e ha fondato una piccola azienda farmaceutica, la E Sons (Yakub and Sons). Nel 1958, assieme a tre amici (Kazi Harunur Rashid, PK Saha e Radhabinda Roy) ha fondato la Square Pharmaceuticals, così chiamata per l’investimento equo dei quattro fondatori che hanno investito la stessa somma.

Dalla produzione di sciroppi di base in una piccola fabbrica, Square è cresciuta fino a diventare un impero commerciale diversificato. Oggi, Square Group opera in otto settori, tra cui sanità, beni di consumo, tessile, media, Internet Technology, bancario, aeronautico e agricolo. Con 23 aziende e oltre 80mila dipendenti, il fatturato annuo del gruppo supera 1,7 miliardi di euro. Tuttavia, il successo di Chowdhury non è mai stato solo una questione di profitto. Egli credeva che il business fosse uno strumento di trasformazione sociale, una filosofia proseguita nel tempo dal figlio Tapan Chowdhury, ora amministratore delegato: “Nostro padre - spiega l’erede - è diventato un importante industriale partendo da umili origini, lavorando sodo e rimanendo onesto. Noi stiamo portando avanti i suoi valori e i suoi ideali”.

Per celebrare il suo centenario la Fondazione Anita e Samson, istituita dai suoi figli, ha annunciato una serie di iniziative. Su un terreno ad Aminbazar la fondazione intende realizzare un ospedale, una facoltà di medicina, una scuola per infermieri, una casa di riposo per anziani e un istituto per bambini, coi lavori di costruzione che inizieranno entro la fine dell’anno. “Questo ospedale sarà più grande dello Square Hospital, ma le spese mediche saranno inferiori” ha spiegato Tapan Chowdhury. “Vogliamo servire la gente comune, proprio come sognava nostro padre”.

In un altro tributo, Square Group sta lanciando una clinica mobile intitolata “Across Fifty-Six Thousand Square Miles”, con l’obiettivo di fornire assistenza sanitaria gratuita alle comunità a basso reddito. L’iniziativa, gestita dalla Fondazione Anita e Samson, offrirà assistenza sanitaria di base, servizi di salute materna e infantile, cure oculistiche e distribuzione gratuita di occhiali e medicinali. Il programma è stato annunciato ieri durante una conferenza stampa al Samson Center di Gulshan-1, Dhaka, e sarà inaugurato ufficialmente questa sera alla cattedrale di Santa Maria a Kakrail. Il card. Patrick D’Rozario sarà presente per rendere omaggio alla straordinaria eredità lasciata da Chowdhury, la cui vita è stata inclusa anche nel libro di testo di decimo grado della Bangladesh Open University. Nel capitolo intitolato “Iniziative imprenditoriali”, è presentato come uno dei businessman di maggior successo del Bangladesh, che ha saputo “partire da zero” e ha valorizzato il ruolo di proprietario d’azienda, manager, contabile, impiegato, operaio e rappresentante farmaceutico. 

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