Dhaka: armonia fra fedi e dialogo interreligioso nella visita del card. Koovakad
Per una settimana il prefetto del Dicastero per il dialogo interreligioso in visita nel Bangladesh per incontri con capi religiosi, funzionari governativi e membri di comunità. Il presidente della Corte Suprema invita a superare divisioni religiose, di genere e razziali per una società pacifica e inclusiva. L’omelia del porporato incentrata sull’umiltà e sui pericoli dell’orgoglio.
Dhaka (AsiaNews) - Promuovere l’incontro e il confronto fra fedi religiose diverse e l’armonia sociale in Bangladesh. Con questo spirito una delegazione vaticana di alto livello, guidata dal card. George Koovakad, prefetto del Dicastero per il dialogo interreligioso, è arrivata a Dhaka il 5 settembre scorso per una visita di una settimana nel Paese dell’Asia del sud. Della missione fanno anche parte mons. Indunil Janakaratne Kodithuwakku Kankanamalage, presbitero originario dello Sri Lanka e segretario del dicastero, oltre ai sacerdoti p. Joseph Victor Edwin, gesuita, fratel Marcus Solo Keota, della Società del Verbo Divino. In calendario in questi giorni una serie di incontri con capi religiosi, funzionari governativi, educatori e membri di varie comunità.
Il 6 settembre scorso la Conferenza episcopale del Bangladesh (Cbcb) ha organizzato un ricevimento presso la residenza dell’arcivescovo per accogliere delegazione. Intervenendo all’evento, il presidente della Corte Suprema Syed Refaat Ahmed ha sottolineato la necessità di superare le divisioni religiose, di genere e razziali per costruire una società pacifica e inclusiva. “La vostra religione, il vostro genere, la vostra razza, la vostra lingua o il colore della vostra pelle: nulla di tutto questo dovrebbe avere importanza” ha affermato. “Dobbiamo superare - ha auspicato - tutte le divisioni. L’ideale di unità può incontrare difficoltà, ma non dobbiamo scoraggiarci. Dobbiamo abbracciare l’unità nella diversità”.
Il presidente della Corte Suprema ha quindi invitato a un dialogo più approfondito sulle questioni sociali e politiche, esortando tutte le comunità a esaminare le cause profonde delle divisioni e dei conflitti. “Dobbiamo coltivare - ha proseguito - la comprensione, la pazienza e il realismo”. “Ogni religione insegna il rispetto per gli altri” e la Costituzione “sostiene la libertà religiosa. Attraverso il dialogo reciproco e la coesistenza pacifica, le persone di tutte le fedi in Bangladesh - ha concluso Syed Refaat Ahmed - possono costruire una società radicata nell'armonia”.
Il giorno successivo il card. Koovakad ha celebrato messa nella chiesa di Tejgaon, dove ha pronunciato una potente omelia incentrata sull’umiltà e sui pericoli dell’orgoglio. Rivolgendosi a una congregazione gremita e partecipe, il porporato ha avvertito che l’orgoglio porta a divisione e confronti malsani. “Porta a fare confronti tra individui, tra religioni. Spesso le persone sottovalutano gli altri, pensando: ‘Io ne so di più, sono saggio, sono grande’. Come il fariseo nel tempio che disse: ‘Io sono così buono, non sono come lui’. Tali confronti sono il frutto dell'orgoglio”. Al contrario, il cardinale ha spiegato che “chi riconosce veramente e crede nell’esistenza di Dio non fa paragoni. […] Accoglie persone di altre religioni, credenze, culture e condizioni. Le rispetta e le onora. Vivere in armonia con gli altri non è facoltativo, ma deriva dalla convinzione che Dio è grande”.
Il card. Koovakad ha elogiato l’eredità di convivenza pacifica del Bangladesh, descrivendo il Paese come un “esempio luminoso di armonia comunitaria” dove indù, buddisti, cristiani e musulmani vivono insieme pacificamente. “Tale armonia - ha spiegato - esalta la dignità umana”, anche se non sono mancati momenti critici o episodi violenti a sfondo confessionale nella storia, anche recente, del Paese. Riferendosi all’enciclica “Fratelli Tutti” di papa Francesco, il porporato ha ricordato che nel mondo globalizzato di oggi, le persone devono resistere agli atteggiamenti nazionalisti e settari estremi, mentre il dialogo interreligioso non è una questione politica, ma uno sforzo spirituale e umano. “Ci avventuriamo - ha spiegato - nel dialogo sulla fede alla ricerca della comprensione. In questa fede alla ricerca della comprensione, e attraverso di essa, cerchiamo la verità divina, condividendo l’unico Creatore”.
Mons. Bejoy D'Cruze, OMI, presidente Cbcb, ha accolto calorosamente la delegazione. “La vostra presenza e la vostra guida - ha affermato - contribuiranno notevolmente a promuovere l’armonia tra le persone di diverse tradizioni religiose nel nostro Paese”. L’itinerario della delegazione vaticana prevede faccia a faccia con studenti e professori, leader interreligiosi e visite ai principali luoghi di culto a Dhaka. Oggi il card. Koovakad partecipa a un seminario sul tema del dialogo fra fedi al Krishibid Institution Bangladesh, cui segue un incontro con i membri delle comunità religiose cattoliche. Domani, 9 settembre, il porporato terrà un discorso dal titolo “Promuovere una cultura dell'armonia” al Bangladesh-China Friendship Conference Center, alla presenza del consigliere per gli affari religiosi AFM Khalid Hossain e di altre personalità di spicco. Il giorno successivo la visita alla Fondazione Islamica e alla Moschea Nazionale Baitul Mukarram, dove mons. Indunil consegnerà un messaggio alla comunità musulmana. Seguirà una conferenza stampa nel corso della giornata. Infine, il programma si conclude l’11 settembre con la visita a un tempio buddista e a uno indù, seguita da un ricevimento presso l’ambasciata vaticana a Dhaka in cui verrà anche ricordato - e celebrato - il compleanno di papa Leone XIV che nei prossimi giorni festeggerà 70 anni.
03/10/2015