08/04/2004, 00.00
corea del nord
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Economia in stallo, dagli esiti imprevedibili

Seoul (AsiaNews/AFP) – Le riforme economiche della Corea del Nord sono ormai avviate e irreversibili, ma non hanno risolto la grave crisi in cui versa il paese, impoverito e isolato dalla dittatura. L'economia del paese sembra essere arrivata a uno stallo, da cui non è più possibile tornare indietro e di cui nello stesso tempo è imprevedibile l'evoluzione.

Secondo Marcus Noland, economista americano dell'International Institute of Economics, nel giugno 2002 salari e prezzi hanno iniziato ad aumentare migliorando le condizioni economiche delle famiglie, ma non il settore industriale, che sembra quello "dell'Unione Sovietica o del blocco orientale prima della riforma". L'economista ha manifestato dubbi che il paese possa "tornare a una classica economica pianificata", come negli anni '60 e '70, "ma d'altra parte, non è chiaro nemmeno dove esso approderà".

In base a uno studio da lui svolto, Noland sostiene che le riforme economiche hanno scatenato meccanismi politici e sociali che aumentano i rischi per il governo di Kim Jong-Il.

La Corea del Nord sta fronteggiando una crisi economica e alimentare dagli anni '90. Le Nazioni Unite hanno fatto un appello ai paesi donatori, affichè possano inviare al più presto aiuti per garantire la sicurezza alimentare almeno ai più deboli, come donne, bambini, anziani, principali vittime della malnutrizione.

In un rapporto sulla negazione del diritto all'alimentazione pubblicato all'inizio dell'anno, Amnesty International denuncia che il governo è almeno in parte responsabile di questa situazione. La distribuzione del cibo è avvenuta in modo iniquo, favorendo le persone economicamente attive e allineate politicamente. Le restrizioni alla libertà di movimento impediscono ai nordcoreani di cercare cibo e spostarsi in zone dove c'è maggiore disponibilità di scorte: se lasciano il luogo di residenza senza permesso, possono finire anche in carcere. Il movimento, l'accesso e le verifiche delle agenzie umanitarie internazionali coinvolte nella distribuzione del cibo sono, a loro volta, sottoposti a limitazioni. Questo ha provocato il progressivo disinteresse dei donatori e il venir meno dell'impegno a consegnare gli aiuti alimentari. (MR)

 

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