22/02/2023, 13.39
SRI LANKA
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Elezioni locali a rischio. Il card. Ranjith: 'Il presidente non violi la Costituzione'

di Melani Manel Perera

Il governo continua a non stanziare i fondi per stampare le schede del voto previsto il 9 marzo, sostenendo che il Paese non uò permetterselo. Atteso per domani un pronunciamento della Corte suprema, mentre cresce la tensione nel Paese. Opposizioni accusano Wickremesinghe di voler coprire il crollo dei consensi del partito di Rajapaksa che lo sostiene in Parlamento.

Colombo (AsiaNews/Agenzie) - Il cardinale di Colombo Malcom Ranjith prende posizione contro il rinvio delle elezioni locali nello Sri Lanka, fissate per il 9 marzo ma a tutt’oggi in forte discussione, con il rischio di nuove massicce proteste nel Paese. Il governo non stanzia, infatti, i fondi necessari per stampare le schede e per questo motivo è atteso per domani un pronunciamento della Corte Suprema. Le opposizioni accusano il presidente Ranil Wickremesinghe - che ha preso il posto di Gotabaya Rajapaksa dopo la rivolta di piazza del luglio scorso nel Paese in ginocchio per la crisi economica - di non volere le elezioni perché non appaia evidente la distanza tra il voto popolare e la sua amministrazione. Il sostegno parlamentare a Wickremesinghe è infatti tuttora garantito dai deputati dello SLPP, il partito di Rajapaksa, che verrebbe severamente ridimensionato dal voto.

“Il rinvio delle elezioni farà perdere allo Sri Lanka la fiducia che si è guadagnato presso la comunità internazionale - ha dichiarato il cardinale in una presa di posizione -. Ci appelliamo alle autorità affinché non spingano il Paese verso una crisi più grave in un momento in cui è colpito dalla bancarotta e dall’assistenza della Banca Mondiale, del Fondo Monetario Internazionale e dei Paesi stranieri”.

“È dovere del presidente - ha aggiunto - fare in modo che le elezioni locali si svolgano. Se il presidente e i funzionari pubblici fallissero in questo esercizio, sarebbe una violazione della Costituzione. È dovere di tutti i partiti politici, delle organizzazioni civili e dei leader religiosi farsi avanti per il bene della nazione”.

Il clima intorno al voto del 9 marzo a Colombo è nuovamente molto teso. Secondo un documento presentato in tribunale dalla Commissione elettorale, il ministero del Tesoro si è rifiutato di finanziare le spese necessarie per la stampa delle schede elettorali e il carburante o la protezione della polizia ai seggi. “Avevo preso di fronte alla Corte Suprema l’impegno a tenere il voto nei tempi previsti - ha dichiarato all’agenzia AFP il capo della Commissione elettorale Nimal Punchihewa -. Ma ora sto informando la Corte che non saremo in grado di farlo perché il governo non eroga i fondi necessari”. Per questo motivo il voto postale, che avrebbe dovuto svolgersi questa settimana, è già stato rinviato a data da destinarsi. Si stima che le elezioni locali costerebbero circa 10 miliardi di rupie (25 milioni di euro) e non è chiaro se il governo abbia la liquidità necessaria per procedere se domani i giudici ordineranno il loro svolgimento.

Il Parlamento è stato aggiornato ieri dopo che i deputati dell'opposizione hanno innalzato cartelli per protestare contro quello che, a loro avviso, è un tentativo del governo di evitare il controllo degli elettori e di aggrapparsi al potere.

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