24/07/2020, 07.27
TURCHIA
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Erdogan alla prima preghiera del venerdì in Santa Sofia (Video)

di Marian Demir

Invitate 1000 persone per la preghiera. Almeno 7mila poliziotti per garantire la sicurezza. Presente anche Devlet Bahçeli, presidente dell’MHP (Partito del movimento nazionalista, braccio politico del movimento semi-terroristico dei Lupi Grigi). La “riconquista” di Costantinopoli celebrata con francobolli speciali e un video: “Ayasofya, Tu ci appartieni e noi apparteniamo a te da sempre e per sempre”.

Istanbul (AsiaNews) – Alla prima preghiera del venerdì, che inaugura il riutilizzo della basilica di Santa Sofia come moschea, sarà presente il presidente Recep Tayyip Erdogan. Egli stesso si è paragonato a un Fatih II, un “riconquistatore” di Costantinopoli, nel far tornare in moschea l’edificio che è stato basilica cristiana per 916 anni; poi moschea per 481 anni (dal 1453 al 1934); poi museo per 86 anni. Insieme ad Erdogan, sarà presente alla preghiera anche Devlet Bahçeli, presidente dell’MHP (Partito del movimento nazionalista, braccio politico del movimento semi-terroristico dei Lupi Grigi).

Al raduno islamico sono invitate 1000 persone, e la preghiera si svolgerà con le accortezze anti-coronavirus. A tutti gli invitati è stato consigliato di portare mascherine chirurgiche, il proprio tappetino per la preghiera, rimanere distanziati, avere pazienza.

Le strade attorno alla basilica sono controllate e svuotate da giorni con lo spiegamento di circa 7mila poliziotti.

Lo scorso anno la basilica-museo è stata visitata da circa 3,7 milioni di turisti. Ma dopo la decisione del Consiglio di Stato – che ha abolito la legge del 1934 sull’uso come museo di Santa Sofia – e quella di Erdogan di farla tornare ad essere moschea, lo stesso presidente pensa a un coronamento del suo sogno neo-ottomano, per manifestare la Turchia come modello del mondo islamico.

Per l’occasione le Poste turche hanno diffuso due speciali francobolli. Sul primo, vi è rappresentata Santa Sofia con la linea di orizzonte di Istanbul, a ricordare la conquista della città da parte dell’impero ottomano. L’altro francobollo raffigura degli uccelli che volano al di sopra di Santa Sofia, con immagini che rappresentano la libertà e la “liberazione” dell’edificio sacro.

Sul suo account Twitter, Erdogan ha condiviso un video con immagini di Santa Sofia, accompagnata dalla musica e dalle parole di una canzone dal titolo “Ayasofya”, composta da Yücel Arzen e interpretata in diverse lingue nel mondo islamico. Le parole della canzone esaltano la “riconquista”: “Santa Sofia – si dice – che i venti della libertà soffino sulla tua cupola. Tu ci appartieni e noi apparteniamo a te da sempre e per sempre”.

 (v. https://www.sabah.com.tr/gundem/2020/07/22/son-dakika-baskan-erdogandan-ayasofya-paylasimi).

Papa Francesco, il patriarca Bartolomeo, il Sinodo ortodosso russo, il Consiglio mondiale delle Chiese, l’Unesco e diversi governi – anche islamici, come gli Emirati – hanno espresso il loro dolore e la loro contrarietà all’uso della basilica per una sola comunità religiosa, contravvenendo al valore universale dell’edificio.

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