13/04/2010, 00.00
INDIA – MYANMAR
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Esule birmano: elezioni farsa, il popolo diserterà il voto

di Nirmala Carvalho
Per Tint Swe, membro del governo in esilio, la giunta ha operato per mantenere agli arresti Aung San Suu Kyi e rendere fuorilegge il partito di opposizione. I birmani non vedono una forza capace di opporsi ai militari e opterà per l’astensione. E aggiunge: la data delle elezioni legata al controllo delle frontiere.
New Delhi (AsiaNews) – Il regime militare birmano non può correre “il rischio di perdere le elezioni” come avvenuto nel 1990. Per questo ha mantenuto agli arresti Aung San Suu Kyi e operato perché venisse estromesso il partito di opposizione, la Lega nazionale per la democrazia (Nld). È quanto afferma ad AsiaNews Tint Swe, membro del consiglio dei ministri del National Coalition Government of the Union of Burma (NCGUB).
 
Il governo in esilio è nato su iniziativa dei rifugiati birmani, fuggiti dal Paese dopo le elezioni del 1990 vinte dalla Nld e mai riconosciute dalla giunta militare. Egli aggiunge che il popolo non vede “una forza in grado di contrastare i militari” ed è probabile che “diserterà in blocco le elezioni” previste entro il 2010, anche se il regime non ha ancora ufficializzato la data, perché prima vuole assicurarsi la collaborazione “delle guardie addette al controllo delle frontiere”, molte delle quali appartenenti alle minoranze etniche.  
 
Ecco, di seguito, l’intervista rilasciata ad AsiaNews da Tint Swe, dal dicembre 1991 rifugiato a New Delhi.
 
Come valuta le elezioni politiche in Myanmar, considerata la detenzione di Aung San Suu Kyi?
Tutti concordano sul fatto che la legittimità è fondata su un’elezione e un referendum. La questione verte sulla credibilità, giustezza e la libertà del voto. Per stendere la nuova Costituzione hanno impiegato 13 anni e i rappresentanti eletti dal popolo coinvolti nella preparazione erano solo il 5% del totale. La proposta di una vera rappresentatività delle diverse etnie è stata bocciata. Il referendum [di ratifica] è stato indetto di proposito mentre decine di migliaia di persone venivano uccise dal ciclone Nargis. Il responsabile ha quindi annunciato l’approvazione con il 94% dei voti favorevoli, ma la conta non è avvenuta in pubblico. Lasciando stare i numerosissimi documenti che attestano brogli.
 
Quale impatto avrà sul voto la mancata partecipazione del principale partito di opposizione, la Nld?
Le Nazioni Unite e la comunità internazionale, compresa la Cina e i Paesi Asean, chiedono elezioni che comprendano tutte le forze in campo. Questo presuppone la partecipazione di Aung San Suu Kyi. Tuttavia, questa volta il regime militare non può correre il rischio di perdere le elezioni. Nel 1990 hanno messo agli arresti Aung San Suu Kyi e la Lega nazionale per la democrazia ha vinto ugualmente. Per questo, stavolta, hanno messo la “Signora” agli arresti e bandito il partito di opposizione. Lo stesso vale per tutti i partiti legati alle etnie, come gli Shan, gli Arakan e Mon, che hanno ricevuto il mandato del popolo.
 
Cosa faranno i militari per assicurarsi la vittoria alle elezioni?
Tutti quelli che si sono opposti alla giunta sono stati messi fuorilegge, non possono formare un partito e concorrere alle elezioni. Tra questi vi sono tutti i principali partiti che hanno vinto nel 1990, i leader etnici, i capi studenteschi, attivisti per i diritti umani ed esponenti di punta della lotta democratica. [I militari] Hanno il potere, il denaro, le armi e i media. Il ministero ha dato istruzioni precise agli impiegati governativi, perché votino per la giunta. I comandanti ordinano ai soldati e ai civili di fare lo stesso.
 
Quale ruolo gioca l’India negli equilibri interni del Myanmar?
Di recente l’ambasciatore birmano a New Delhi ha ammesso che la giunta ha chiesto fornitura di armi e l’India ha acconsentito. Siate certi che le armi saranno usate non contro le milizie ribelli indiane, ma per le minoranze etniche birmane, gruppi sottoposti a una feroce pressione perché diventino guardie addette al controllo delle frontiere in vista delle elezioni. Anche questo è uno dei motivi per i quali la giunta attende il momento in cui dichiarare la data ufficiale del voto. E la censura è a livelli altissimi. La giunta, inoltre, ha impostato elezioni sullo stile americano: un candidato deve depositare una cauzione di 3 milioni (poco più di 330mila euro) per concorrere e un partito 5 milioni (circa 500mila euro). Decine di migliaia di immigrati irregolari dal Bangladesh, India e Cina hanno ricevuto il permesso di soggiorno perché votino per la giunta militare.
 
Senza la Nld, quali sono le prospettive per l’opposizione democratica birmana?
Senza dubbio ci saranno un manipolo di democratici che chiederanno democrazia, ma saranno privi di strategia a lungo termine su come fronteggiare la dittatura. Almeno 20 anni di esperienza ci insegnano che la comunità internazionale e alcuni birmani hanno più volte sottostimato [il potere] la dittatura militare.
 
Quale sarà la risposta popolare rispetto alle elezioni?
Nella mente del popolo è viva l’esperienza delle elezioni del 1990. La Nld ha vinto non solo per la presenza di Aung San Suu Kyi, ma anche perché era vista dal popolo come la via per porre fine a 26 anni di potere del partito Burma Socialist Program (vicino al regime militare di Ne Win). Ora che la Nld non parteciperà alle elezioni del 2010, la gente non vede nessuno in grado di rimuovere 20 anni di terribile regime militare. Per questo è molto probabile che il popolo starà alla larga dalle elezioni del 2010.
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