Ex oligarca si appella al Patriarca per il cambio di regime in Russia
di Nina Achmatova
Da Londra, Berezovsky scrive a Kirill, ma la Chiesa ortodossa liquida con sarcasmo la proposta del nemico giurato di Putin.
Mosca (AsiaNews) – La Chiesa russo-ortodossa si è detta scettica rispetto all’appello lanciato dall’ex oligarca in esilio in Gran Bretagna, Boris Berezovsky, perché il patriarca Kirill promuova un cambio di regime in Russia.
Il magnate, nemico giurato del premier Vladimir Putin, ha scritto una lettera al Patriarca pubblicata sul sito di radio eco di Mosca, in cui lo invita ad “assumere la missione storica di salvare il Paese dal caos”, visto che la mancanza di volontà delle autorità di ascoltare “di ascoltare la volontà popolare è sfociata in una rottura dei rapporti tra il popolo e il governo”. “Oggi potete garantire un cambio incruento del potere in Russia”, ha scritto Berezovsky.
“Da una parte può sembrare positivo che Berezovsky suggerisca alla Chiesa di aumentare il suo ruolo negli eventi che accadono in Russia – ha dichiarato a Interfax Religion il capo del dipartimento del Patriarcato di Mosca per le relazioni tra Chiesa e società, l'arciprete Vsevolod Chaplin – dall’altra le attività passate di quest’uomo portano a credere che uno debba ascoltarlo attentamente e poi fare l’esatto opposto”. Ritenuto l’eminenza grigia del Cremlino ai tempi di Boris Eltsin, arricchitosi con privatizzazioni degli anni ‘90, Berezovsky è entrato in dissidio con l’allora presidente Putin ed è emigrato a Londra dove ha ottenuto asilo politico.
L’ex oligarca ha esortato Kirill a prendere il potere dalle mani dell’attuale primo ministro e “a trasmetterlo in modo saggio, pacifico e cristiano al popolo”. Chalin ha replicato che appropriarsi del potere secolare “è l’ultima cosa che la Chiesa debba fare” e la storia lo conferma. “Non capisco – ha aggiunto il rappresentante ortodosso – chi siano, inoltre, le persone a cui Berezovsky chiede venga passato il potere. Sarei interessato a sentire la sua risposta e a capire i nomi di questi amici del popolo”.
Chaplin ha poi usato toni sarcastici, invitando Berezovsky, “che è ormai così familiare con la realtà pubblica, politica e scientifica della Gran Bretagna”, a pensare alle riforme politiche in quel Paese.
Il magnate, nemico giurato del premier Vladimir Putin, ha scritto una lettera al Patriarca pubblicata sul sito di radio eco di Mosca, in cui lo invita ad “assumere la missione storica di salvare il Paese dal caos”, visto che la mancanza di volontà delle autorità di ascoltare “di ascoltare la volontà popolare è sfociata in una rottura dei rapporti tra il popolo e il governo”. “Oggi potete garantire un cambio incruento del potere in Russia”, ha scritto Berezovsky.
“Da una parte può sembrare positivo che Berezovsky suggerisca alla Chiesa di aumentare il suo ruolo negli eventi che accadono in Russia – ha dichiarato a Interfax Religion il capo del dipartimento del Patriarcato di Mosca per le relazioni tra Chiesa e società, l'arciprete Vsevolod Chaplin – dall’altra le attività passate di quest’uomo portano a credere che uno debba ascoltarlo attentamente e poi fare l’esatto opposto”. Ritenuto l’eminenza grigia del Cremlino ai tempi di Boris Eltsin, arricchitosi con privatizzazioni degli anni ‘90, Berezovsky è entrato in dissidio con l’allora presidente Putin ed è emigrato a Londra dove ha ottenuto asilo politico.
L’ex oligarca ha esortato Kirill a prendere il potere dalle mani dell’attuale primo ministro e “a trasmetterlo in modo saggio, pacifico e cristiano al popolo”. Chalin ha replicato che appropriarsi del potere secolare “è l’ultima cosa che la Chiesa debba fare” e la storia lo conferma. “Non capisco – ha aggiunto il rappresentante ortodosso – chi siano, inoltre, le persone a cui Berezovsky chiede venga passato il potere. Sarei interessato a sentire la sua risposta e a capire i nomi di questi amici del popolo”.
Chaplin ha poi usato toni sarcastici, invitando Berezovsky, “che è ormai così familiare con la realtà pubblica, politica e scientifica della Gran Bretagna”, a pensare alle riforme politiche in quel Paese.
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