19/12/2016, 08.15
LIBANO
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Finalmente nasce il nuovo governo libanese

Ci sono voluti 45 giorni. Un governo “di unità nazionale” con 30 ministri dei diversi partiti. Il Kataeb (Falange) non ha voluto parteciparvi. Creato un ministero per i diritti delle donne e uno per i rifugiati. Le pressioni del patriarca Bechara Rai.

Beirut (AsiaNews) – Dopo 45 giorni di consultazioni, ieri sera è nato il nuovo governo libanese, promesso il 3 novembre, in seguito alla nomina di Saad Hariri a premier da parte del presidente della repubblica Michel Aoun.

Il primo governo sotto la presidenza di Aoun, eletto lo scorso 31 ottobre - dopo due anni e mezzo di vuoto della carica – comprende 30 ministri, di cui sei sono ministri di Stato, suddivisi in modo uguale fra cristiani e musulmani.

Alla conferenza stampa indetta subito dopo l’annuncio della formazione, Hariri ha sottolineato che il nuovo governo può essere definito “di unità nazionale” perché raduna molti rappresentanti dei partiti politici.  Egli ha anche detto che il compito del suo gabinetto sarà quello di affrontare le emergenze acute del Paese (elettricità, rifiuti, acqua, sicurezza) e stilerà una nuova legge elettorale per portare il Libano a nuove elezioni.

Un governo di compromesso, quello di Hariri che però non è riuscito a includere nei ministeri qualcuno del partito dei Kataeb (Falange), i quali si sono rifiutati di parteciparvi anche con le insistenze del premier e del presidente.

Fra le novità: è stato creato un ministero per i diritti delle donne e uno per i rifugiati, data la presenza di oltre un milione di profughi siriani sul territorio libanese. Altri nuovi ministeri: quello per gli affari del presidente della repubblica, dei diritti dell’uomo, per la lotta alla corruzione. Fra i 30 ministri figura solo una donna: Inaya Ezzeddine, del gruppo legato a Nabi Berry, scelta come ministro per la riforma amministrativa.

Fra le voci che più hanno premuto per concludere I due anni e mezzo di vuoto istituzionale, vi è quella del patriarca maronita Bechara Rai. Anche ieri mattina, alla messa da lui presieduta, egli a chiesto ai politici di mostrare “uno spirito di responsabilità e imparzialità facilitando la missione di formare un nuovo governo”.

“Noi speriamo, insieme con tutti i libanesi che sono leali verso il Libano, che i gruppi politici e parlamentari percepiscano quanto cruciale sia la situazione economica e sociale che pesa sulla nostra popolazione”.

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