13/01/2006, 00.00
CINA
Invia ad un amico

Giornale di partito, la polizia cinese deve stroncare le proteste popolari

E' quanto sostengono 2 importanti ufficiali, che ritengono le proteste causate da complotti occidentali e dai "3 mali" del separatismo, dell'estremismo religioso e del terrorismo.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La polizia deve riuscire a controllare le frequenti proteste sociali. E' l'opinione di alti ufficiali della polizia, riportata su una pubblicazione del Partito Comunista.

Le proteste sociali sono frequenti in Cina. Nel 2004 ce ne sono state oltre 74 mila, secondo i dati ufficiali, rispetto alle 58 mila del 2003.

La Polizia Armata del Popolo (Pap), che conta 1 milione di uomini, deve "diventare – dicono Wu Shuanqzhan, comandante della Pap, e Sui Mingtai, membro del 16° Comitato centrale del Partito Comunista - davvero una forza molto efficiente per affrontare improvvisi incidenti". "Le forze occidentali ostili – scrivono i due in un periodico destinato all'elite del Partito Comunista – non hanno mai abbandonato il disegno di rendere il nostro Paese simile a loro e dividerlo".

Il separatismo etnico, l'estremismo religioso e il terrorismo sono all'opera – proseguono – per creare disordine, sabotaggi e minaccia contro la stabilità e la sicurezza sociale. Ricordati, come esempi di separatismo, Taiwan, il Tibet e lo Xinjiang, il movimento democratico e il movimento Falun Gong, proibito nel 1999.

La Cina affronta crescenti proteste sociali, alimentate dalla diffusa ira per l'esproprio di terreni senza adeguato indennizzo, per l'inquinamento e per la corruzione tra i funzionari pubblici, ma anche per l'evidente differenza di reddito tra città e campagne. Le proteste hanno spesso coinvolto migliaia di persone e ci sono stati scontri con la polizia.

A dicembre la polizia ha sparato contro gli abitanti del villaggio di Dongzhou nello Shanwei, nel Guangdong, che protestavano contro i bassi indennizzi per le terre espropriate per costruire un impianto energetico. Il governo ha ammesso la morte di 3 persone, ma testimoni ne indicano almeno 20.

Per affrontare l'emergenza, da questo mese è stato chiesto ai funzionari locali di dare subito notizia delle proteste alle autorità centrali. Nel passato spesso simili notizie erano nascoste dai funzionari locali, per timore che potessero ostacolare la loro promozione.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Mano dura contro chi protesta per i salari o l’acqua potabile
01/08/2007
In vista delle Olimpiadi, niente scuole per i figli di migranti
10/01/2007
Tensioni a Shenzhen e nello Yunnan
16/11/2004
Proseguono i disordini nel Rajasthan, dopo i morti di ieri
30/05/2007
Cina, il governo difende il massacro di Dongzhou
19/12/2005


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”