18/08/2005, 00.00
PAKISTAN - GMG
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Giovani cattolici pakistani non ottengono il visto per la GMG

di Qaiser Felix

Nonostante le garanzie della diocesi, del vicario generale e del vescovo l'ambasciata tedesca in Pakistan ha negato centinaia di visti a coloro che volevano andare alla XX° Giornata Mondiale della Gioventù.

Faisalabad (AsiaNews) – I giovani cattolici del Pakistan "non hanno totale libertà religiosa" e la loro presenza a Colonia per la XX° Giornata Mondiale della Gioventù è "seriamente limitata" dall'atteggiamento che ha tenuto l'ambasciata tedesca in Pakistan.

Secondo molti il rifiuto dell'ambasciata tedesca è legato all'allarme terroristico delle ultime settimane e al legame che alcune cellule terroriste europee hanno con il Pakistan.

Kamal Chugtai, presidente del Jesus and Mary Youth Group della diocesi di Faislabad, spiega: "Per poterci recare in Germania in occasione della GMG abbiamo completato tutte le pratiche richieste dall'ambasciata tedesca in Pakistan, e lo stesso hanno fatto i nostri ospiti in Germania, ma l'ambasciata ha negato il visto a 15 membri del nostro gruppo senza dare alcuna spiegazione".

"Dopo il primo rifiuto da parte dell'ambasciata – continua Chugtai – abbiamo fatto un secondo tentativo ed i funzionari hanno chiesto altri documenti e la garanzia della nostra diocesi, nonostante avessimo già presentato una lettera del vescovo a questo scopo. Il Vicario generale della diocesi, p. Parvez Emmanuel, si è presentato di persona all'ambasciata per chiedere il rilascio del visto, che però è stato negato ancora". "Credo – conclude il giovane presidente – che i cristiani del Pakistan non abbiano totale libertà religiosa".

Kaleem John, segretario generale del Gruppo, spiega: "Il nostro gruppo era entusiasta all'idea del viaggio a Colonia. Ci siamo preparati all'evento per 6 mesi, in fervente attesa di poter celebrare l'Eucarestia con il nuovo pontefice nella sua nazione d'origine. Il rifiuto dell'ambasciata ha distrutto il nostro entusiasmo".

"Io credo – continua – che sia stato un grande passo in avanti per i giovani cattolici del Pakistan l'aver risposto 'sì' all'appello del Grande pontefice [Giovanni Paolo II ndr], che ci chiedeva di partecipare a questi grandi eventi internazionali per fare esperienza a livello religioso e spirituale. La gioventù cattolica del Pakistan ha delle risorse molto limitate e non ho dubbi che questo sarebbe stato un momento indimenticabile per la nostra vita spirituale". "E' un diritto basilare – conclude – che ognuno possa in libera scelta partecipare a ciò che vuole e sono sicuro che questo interesse per la religione dimostrato dai giovani sia un fattore positivo ed incoraggiante".

P. Khanlid Rashid Asi, direttore diocesano per i giovani di Faisalabad e capo della delegazione ufficiale della Conferenza episcopale pakistana a Colonia, dice ad AsiaNews che persino per loro ottenere il visto per la Germania "non è stato facile". "Abbiamo chiesto per il nostro gruppo – dice – 12 visti all'ambasciata, che però ne ha concessi solo 11. Una persona della diocesi di Arch, a Karachi, è stata rifiutata senza addurre alcuna spiegazione". "Inoltre – continua – per motivi tecnici dovevamo inviare 2 persone in Germania il 12 agosto, ma di nuovo l'ambasciata, sempre senza motivazioni, ha negato il permesso. L'unica concessione è stata 11 visti dal 15 al 22 agosto".

P. Asi spiega che i giovani della sua delegazione sono stati scelti in base alla loro conoscenza dell'inglese e dalle attività svolte durante l'anno. La Commissione nazionale per i giovani del Pakistan ha coperto tutte le spese. "Centinaia di giovani – conclude – hanno chiesto il visto per potersi recare a Colonia in modo indipendente ma, sfortunatamente, non sono riusciti ad ottenerlo".  

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