29/10/2021, 08.51
COREA DEL NORD
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Gli 007 di Seoul: Kim Jong-un ha perso 20 kg ma è in salute

Le spie sudcoreane hanno smentito che il leader di Pyongyang possa aver usato delle controfigure. Aumenta la partecipazione della sorella agli eventi pubblici. Il capo dell'intelligence: "Possibile che il Nord accetti di negoziare il trattato di pace senza precondizioni".

Seoul (AsiaNews/Agenzie) - Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha perso 20 kg, ma non sembra avere problemi di salute. Lo ha comunicato oggi l’intelligence di Seoul durante una sessione parlamentare a porte chiuse. Il National Intelligence Service (Nis) ha smentito le voci secondo cui Pyongyang stesse usando una controfigura per le recenti apparizioni pubbliche del suo uomo forte.

Kim Byung-kee, parlamentare del Partito democratico, ha spiegato che il Nis ha condotto uno studio dettagliato sulla salute di Kim Jong-un utilizzando l'intelligenza artificiale. La salute del leader nordcoreano è da tempo oggetto di speculazioni per le implicazioni politiche che una sua improvvisa scomparsa potrebbe avere. In apparenza egli non ha ancora nominato un suo successore. 

Il Nis ha poi rivelato che Kim Jong-un e la sorella Kim Yo-jong hanno partecipato rispettivamente a 71 e 34 eventi pubblici quest’anno. Per il leader si tratta del 45% in più rispetto all’anno scorso; per Kim Yo-jong, che ora supervisiona anche le relazioni con gli Stati Uniti e la Corea del Sud, è il doppio di quelle del 2020. 

Secondo il capo del Nis, Park Jie-won, è possibile che Pyongyang accetti di discutere con Seoul la firma di un trattato di pace senza precondizioni, ma ha precisato che si tratta di un’opinione personale. Nei mesi scorsi il presidente sudcoreano Moon Jae-in aveva proposto la firma di un trattato per porre formalmente fine alla guerra del 1950-53, ma il regime comunista aveva chiesto come precondizione per i colloqui che le sanzioni economiche siano revocate e che cessino le esercitazioni militari congiunte con gli Stati Uniti. 

L’intelligence ha infine confermato la riaccensione del reattore nucleare di Yongbyon e il calo del commercio con la Cina, che nei primi nove mesi di quest’anno è sceso a 185 milioni di dollari (158,5 milioni di euro). La cifra corrisponde a un terzo dei valori dell’anno precedente. 

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