26/02/2007, 00.00
INDIA
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Gli Athaide: 14 figli e una famiglia “aperta alla vita”

di Nirmala Carvalho
La coppia di neocatecumenali vive vicino a Mumbai; ad AsiaNews raccontano i loro 22 anni di matrimonio la gioia di “aprirsi alla vita e alla volontà del Signore”, ma anche le difficoltà legate ai luoghi comuni di una società in cui la famiglia è sotto attacco costante.
Mumbai (AsiaNews) - Hanno sfidato difficoltà economiche, il giudizio della società e i commenti di chi li considera pazzi, e in 20 anni di matrimonio hanno dato alla luce 14 figli. David e Claudina Athaide e la loro numerosa famiglia vivono a Bandra, nei pressi della capitale economica dell’India, Mumbai. Questa coppia di cristiani neocatecumenali racconta ad AsiaNews gioie e rinunce della via di tutti i giorni, nel momento in cui nel mondo e anche in India la famiglia è sotto costante attacco.
 
“Prima di sposarci – dice David, 50 anni – non pensavamo a quanti figli avremo avuto, presumevamo due o tre al massimo”. Tutto è cambiato dopo l’incontro con il movimento dei neocatecumenali, “con cui abbiamo approfondito gli insegnamenti della Chiesa sul matrimonio, famiglia, sessualità e vita”. “Abbiamo capito che è Dio l’arbitro della vita e come coppia cristiana siamo chiamati ad essere aperti alla vita e alla volontà del Signore”.
La pura più grande è stata quella di non farcela economicamente, ma oggi “con 14 figli abbiamo visto che Dio ci fornisce tutto quello di cui abbiamo bisogno e nonostante le difficoltà, non ci è mai mancato niente”. Inoltre amici e parenti hanno sempre aiutato in modo “generoso” la giovane coppia. “I bambini - racconta il marito - accolgono i nuovi fratellini ogni volta con grande gioia e scommettono sul sesso del nascituro: sarà maschio o sarà femmina?”.
I figli più grandi, a scuola o al college, devono affrontare domande invadenti come “i vostri genitori sono analfabeti?” oppure “quanti letti avete in casa?”. Il papà racconta che “i ragazzi rimangono sorpresi e offesi da alcuni commenti in quanto ritengono la loro famiglia uguale a tutte le altre”.
 
Claudina, 43 anni, ritiene di riuscire a portare avanti una famiglia così grande soprattutto grazie al sostegno dei suoi genitori. “In ogni gravidanza mio padre, un dottore, mi ha sempre incoraggiato garantendomi che stavo facendo la cosa giusta, che stavo seguendo la legge della natura”. Anche la madre di Claudina è molto presente a fianco della figlia: “Sebbene ormai anziana, fa la baby sitter ai bambini per permettere a me e David di uscire qualche sera”.
La collaborazione all’interno della stessa famiglia è altrettanto fondamentale. “Si tratta di un’esperienza di clan – racconta Claudina – la figlia maggiore, Susanna, 20 anni, dà da mangiare alla piccola Jemima, di due anni, mentre studia o legge un libro, mentre Hannah, 12 anni, fa il bagnetto a Asher, nato solo un mese fa”.
A volte Claudina ammette di avere avuto cedimenti: “Ho passato 20 anni o in cinta o ad allattare i miei bambini, sono stata male e anche i bambini si sono ammalati, prima uno poi l’altra, sembra di non finire mai, i più grandi iniziano a ribellarsi poi crescono e maturano, ma cominciano i più piccoli a fare i capricci, soprattutto quando devono aiutare nei lavori domestici”.
 
“In tutto questo - conclude Claudina - noi troviamo nutrimento attraverso la Parola di Dio, i sacramenti e il rosario. La domenica mattina tutti insieme recitiamo le lodi intorno alla tavola da pranzo, questo ci aiuta a ritrovare la comunione tra di noi”.
 
 
 
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