24/03/2004, 00.00
cina - stati uniti
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Gli Stati Uniti avviano la Risoluzione 530 contro la Cina

Ginevra (AsiaNews) – Gli Stati Uniti hanno ufficialmente confermato che è passata alla Camera dei Deputati (House of Representatives) la decisione di procedere con la Risoluzione 530 contro la Cina alla 60ma riunione della Commissione delle Nazioni Unite sui diritti umani per aver violato i fondamentali diritti di libertà e umani dei cittadini cinesi. La Commissione americana sui diritti religiosi internazionali (USCIRF) ha apprezzato questa decisione e ha deplorato la risposta del governo cinese, che ha deciso di sospendere ogni dialogo con gli Stati Uniti sul problema dei diritti umani, sostenendo che la Risoluzione 530 rappresenta un'intrusione degli stati uniti negli affari interni della Cina.

"La Cina ha scelto di giudicare la Risoluzione come 'uno scontro' e non invece come una possibilità di dimostrare che è sincera quando afferma che si sta maggiormente impegnando nel campo dei diritti umani", ha detto Michael K. Young, capo dell'USCIRF. "Le promesse fatte durante l'incontro sui diritti umani del 2002 non sono state mantenute. Continuano gli arresti e le minaccie contro le minoranze religiose. Le garanzie di libertà religiosa, nel rispetto della legge, non sono incoraggiate con forza. Tutto ciò è davvero inaccettabile, tanto più dopo che recentemente il congresso del Partito del Popolo ha aggiunto la clausola del 'rispetto e garanzia dei diritti umani' nella Costituzione cinese", ha affermato il presidente dell'USCIRF.

Gli Stati Uniti hanno inoltre espresso il loro disappunto riguardo ai due mai realizzati viaggi nell'entroterra che la Cina aveva promesso all'incontro bilaterale sui diritti umani tra Cina e Stati Uniti tenutosi nel 2002, ma sempre rimandati a causa delle inaccettabili clausole poste dal governo cinese sull'itinerario.

La continuazione delle persecuzioni religiose verranno maggiormente illustrate nel corso di un incontro su "La repressione religiosa in Cina", in cui si discuterà su prove ufficiali delle nuove direttive repressive e sulla violenta persecuzione subita da protestanti e cattolici non iscritti al partito. Testimonianze di credenti cinesi perseguitati e di attivisti per i diritti umani, tra cui Harry Wu, Peter Xu Yongze, padre Yun, Bob Fu e Joseph Kung, saranno presentate al convegno, che si terrà il 2 aprile nella sede ginevrina delle Nazioni Unite. 

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